20 settembre 2007

Quando uno non capisce una Mazza...


L'ennesima prova dell'involuzione subita dalla destra politica italiana ce la fornisce il direttore aennino del TG2. Mauro Mazza di fronte al montante fenomeno di Beppe Grillo e della sua antipolitica, non trova di meglio da fare che autonominarsi difensore d'ufficio della partitocrazia. In completino grigio-democristiano e in perfetto linguaggio politically-correct, evoca precedenti di cattivi maestri, pazzi e pallottole. Come se il movimentismo del comico genovese fosse una fucina di fanatici estremisti e un pericolo per le istituzioni. Una visione, la sua, ridimensionata perfino dal suo datore di lavoro Gianfranco Fini, il quale, forse, si è ricordato di quando faceva parte di una forza politica che scelse fin dalla costituzione di non chiamarsi "partito" e che della lotta alla partitocrazia e alla degenerazione della politica fece la sua stessa ragione di essere.

13 settembre 2007

Il passo delle oche.

Alessandro Giuli, giornalista de "Il Foglio", ha pubblicato un impietoso pamphlet sulla classe dirigente di Alleanza Nazionale. Significativo ci sembra questo passo dedicato a Pinuccio Tatarella per la sorprendente analogia con quanto avevamo scritto noi del Cerchio nel maggio 2006. (clicca sul titolo per vedere)

“Tatarella ha rappresentato per Gianfranco Fini e i suoi seguaci più che una stella fissa. Basta dare un’occhiata alle fluttuazioni ideologiche e ai deragliamenti politici che hanno scandito la maratona finiana per il potere dacché Tatarella è morto nel febbraio del 1999. Con lui si è spento all’improvviso l’unico vero stratega postfascista, il grande tessitore di pratiche, il domatore dei cicisbei che contornavano e circondano ancora Fini. Soprattutto il solo politico ex missino capace di intuire per via quasi animale le giuste traiettorie per condurre una progenie d’impresentabili nel vestibolo dell’alta società di governo internazionale. Scomparso lui, hanno dovuto tutti navigare di notte, col cielo e le stelle coperte di nubi.”

Ci viene legittimamente il sospetto che Giuli frequenti il nostro blog...


Alessandro Giuli
Il passo delle oche.
Einaudi 2007

05 settembre 2007

Elogio della coerenza.

Berlusconi: «Legge elettorale, c'è l'accordo»
Si è concluso l'incontro tra il leader di Forza Italia, Bossi e Fini: sì a bipolarismo, indicazione alleanze e premier e sbarramento
Anche Fini ha ribadito, a proposito della riforma della legge elettorale, che «si può tranquillamente votare con quella che c'è, salvo qualche aggiustamento. Ma se la maggioranza di governo non la ritiene sufficiente siamo pronti a discutere a condizione che siano rispettati i tre punti illustrati da Berlusconi. Nei prossimi 15 giorni verificheremo se nella maggioranza c'è disponibilità a discutere»». (Corriere della Sera)

Che strano: a noi era sembrato nei mesi scorsi di vedere i dipendenti di AN dannarsi l'anima per raccogliere le firme per il referendum...
Le solite piroette dite? Può darsi. Ma il silenzio imbarazzato di tutta la truppa alleanzina di fronte all'ennesima giravolta del capo è sempre stupefacente.