26 novembre 2014

Registi, goleador e vecchie glorie.


Ancora lui. Lo si immaginava definitivamente a riposo, ai domiciliari, nella sua lussuosa dimora in compagnia di cagnolini e subrettine, intento a ricevere da tutta Italia le visite di altri bizzarri animaletti. O a intrattenere a suon di barzellette i suoi coetanei dell’ospizio. E invece siamo ancora a parlare dell’ex cavaliere. Della sua ormai molesta presenza sulla scena politica italiana. A tentare di ricoprire un ruolo che non ha più e che non potrà mai più avere alla luce delle percentuali ad una cifra che riscuote il suo moribondo partito. Curioso che sia l'unico a non guardare i risultati elettorali. O a non saperli leggere.
Pietosa evoluzione di questo Saturno della politica che, dopo aver divorato tutti i suoi figli (Fini, Fitto, Alfano, Toti…) ora cerca di divorare anche quelli altrui (Salvini).
Immaginandosi regista di una partita che non si giocherà e che comunque non lo vedrà in campo (vi dice niente la Severino?).
Nel frattempo trascina tutta FI nell’abbraccio mortale con Renzi, il bomba, accettando supinamente ogni riforma favorevole al PD nella vana speranza di ottenere per se stesso qualche contropartita. Che nel suo delirio si chiama Quirinale, non riflettendo sul fatto che il Presidente della repubblica è eletto dal parlamento riunito e che almeno l’ottanta percento dei parlamentari si farebbe tagliare le mani piuttosto che scrivere Berlusconi sulla scheda…
Intanto il centrodestra scompare dalla scena politica nazionale, mentre di quello che è stato un breve periodo carico di aspettative, di illusioni e di sogni di riscatto, rischia di scomparire anche il ricordo.