13 aprile 2016

Inaugurato a Carmignano il belvedere Arrigo Rigoli.

Ad oltre venticinque anni dalla scomparsa l'amministrazione comunale di Carmignano intitola la strada pedonale di accesso alla rocca al suo più illustre concittadino.
C'è voluta una giunta di sinistra per fare, anche se con un imbarazzante ritardo, quello che a Prato una irripetibile ed imbelle amministrazione che si definiva di centrodestra non ha saputo - o voluto - fare nei confronti di Danilo Michelacci, lo storico consigliere del MSI, che da tempo chiediamo venga doverosamente ricordato dalla città.
Significativo anche il fatto che il Sindaco di Carmignano, Doriano Cirri, abbia espressamente voluto far ricordare il Rigoli uomo politico a Mauro Scarpitta, consigliere comunale "missino" e rappresentante di quell'area politica a cui oggi anche Arrigo avrebbe fatto riferimento.
Arrigo studiò presso il Convitto Cicognini e successivamente si diplomò all’Istituto d’Arte di Firnze. In seguito frequentò la facoltà di architettura e fu allievo di Giovanni Michelucci.
Negli anni della formazione frequenta Oscar Gallo, Quinto Martini, Carlo Scarpa, Giovanni Papini e Ardengo Soffici.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruola come volontario e combatte in Jugoslavia e in Africa Settentrionale, dove partecipa alla battaglia di El Alamein. Catturato dagli alleati viene deportato negli Stati Uniti ed internato nel campo di concentramento di Hereford.
Al termine del conflitto fa ritorno in Patria, duramente provato dalla prigionia.
Dopo essersi ristabilito parte alla volta dell’America Latina, non riconoscendosi più nel paese che era nel frattempo diventata l’Italia. Soggiorna in Argentina e in Brasile. A San Paolo viene assunto nello studio dell’architetto Majorana, per il quale realizza il progetto del Grattacielo Italia.
Nel 1955 rientra in Italia, nella sua Carmignano dove, oltre ad aver ideato la Festa di San Michele, ricopre l’incarico di Presidente della Filarmonica Giuseppe Verdi, fonda la Pro Loco e diventa consigliere comunale per il Movimento Sociale Italiano.
Fascista convinto e stimatissimo dai suoi compaesani, conquistò il seggio in consiglio dove portò la sua solida preparazione culturale unita ad un inossidabile rigore amministrativo.
Fu in seguito ad una sua iniziativa che il sindaco socialista in carica dovette rassegnare le dimissioni con l'accusa di peculato. Arrigo possedeva la naturale lievità dei poeti d'altri tempi, ma all'occorrenza sapeva essere severo fustigatore del malcostume politico.
Si spense nella sua casa di Montalbiolo il 26 Settembre 1990.