C'è voluta una giunta di sinistra per fare, anche se con un imbarazzante ritardo, quello che a Prato una irripetibile ed imbelle amministrazione che si definiva di centrodestra non ha saputo - o voluto - fare nei confronti di Danilo Michelacci, lo storico consigliere del MSI, che da tempo chiediamo venga doverosamente ricordato dalla città.
Significativo anche il fatto che il Sindaco di Carmignano, Doriano Cirri, abbia espressamente voluto far ricordare il Rigoli uomo politico a Mauro Scarpitta, consigliere comunale "missino" e rappresentante di quell'area politica a cui oggi anche Arrigo avrebbe fatto riferimento.
Arrigo studiò presso il Convitto Cicognini e successivamente
si diplomò all’Istituto d’Arte di Firnze. In seguito frequentò la facoltà di
architettura e fu allievo di Giovanni Michelucci.
Negli anni della formazione frequenta Oscar Gallo, Quinto
Martini, Carlo Scarpa, Giovanni Papini e Ardengo Soffici.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruola come
volontario e combatte in Jugoslavia e in Africa Settentrionale, dove partecipa
alla battaglia di El Alamein. Catturato dagli alleati viene deportato negli
Stati Uniti ed internato nel campo di concentramento di Hereford.
Al termine del conflitto fa ritorno in Patria, duramente
provato dalla prigionia.
Dopo essersi ristabilito parte alla volta dell’America
Latina, non riconoscendosi più nel paese che era nel frattempo diventata
l’Italia. Soggiorna in Argentina e in Brasile. A San Paolo viene assunto nello
studio dell’architetto Majorana, per il quale realizza il progetto del
Grattacielo Italia.
Nel 1955 rientra in Italia, nella sua Carmignano dove, oltre
ad aver ideato la Festa di San Michele, ricopre l’incarico di Presidente della
Filarmonica Giuseppe Verdi, fonda la Pro Loco e diventa consigliere comunale
per il Movimento Sociale Italiano.
Fascista convinto e stimatissimo dai suoi compaesani,
conquistò il seggio in consiglio dove portò la sua solida preparazione
culturale unita ad un inossidabile rigore amministrativo.
Fu in seguito ad una sua iniziativa che il sindaco
socialista in carica dovette rassegnare le dimissioni con l'accusa di peculato.
Arrigo possedeva la naturale lievità dei poeti d'altri tempi, ma all'occorrenza
sapeva essere severo fustigatore del malcostume politico.
Si spense nella sua casa di Montalbiolo il 26 Settembre 1990.