26 maggio 2014

Sfondamento a destra.

Qualcuno prima o poi doveva farlo. Soprattutto in considerazione del fatto che il percorso inverso, invece, non è mai stato realizzato. Anche io ne conosco di vecchi elettori di destra che hanno votato Renzi, il "bomba". Il che la dice lunga sulla potenza dei mezzi di informazione nella costruzione del consenso elettorale; si pensi al battage martellante a reti unificate sul "bonus 80 euro" e al silenzio totale su MPS, la più grande ruberia di soldi pubblici interamente targata PD, ed altri scandali che vedono coinvolti esponenti di quel partito. Ma la dice anche lunga sulla propensione degli italiani a lasciarsi incantare dall'imbonitore di turno. Che sia Berlusconi o l'ex sindaco di Firenze con l'intermezzo di Grillo. Una passione viscerale nei confronti di chi le spara più grosse, di chi si sbilancia in promesse puntualmente destinate all'oblìo il giorno dopo le elezioni.
Purtroppo anche tra gli elettori di destra, almeno tra coloro che ancora sentono irrefrenabile l'esigenza di partecipare a questi inutili "ludi cartacei", c'è chi ha subìto il fascino dell'uomo di Pontassieve e della sua presunta novità. Dimenticando che sotto l'esecutivo Renzi sono decuplicati gli sbarchi di clandestini, che ormai andiamo direttamente a prendere per tutto il mediterraneo, e che il governo di sinistra ha in serbo provvedimenti come lo ius soli, i matrimoni gay ed altre schifezze simili. Dimenticando che dietro la faccina bellina dell'ex rottamatore si celano i soliti vecchi volti della nomenclatura catto-comunista tutt'altro che disposta a lasciarsi rottamare.
E così la destra italiana è pressoché estinta, in attesa che qualcuno, seriamente, metta mano alla sua rinascita, liberandola di tutti i "leader" veri e presunti che fino ad oggi l'hanno infestata. Gli esempi da seguire ci sono: guardare oltralpe. Astenersi perditempo.