11 ottobre 2012

Meglio fare polemica che affrontare i problemi della città.


di Patrizio Giugni

Questa sembra essere l'unica attività di certi consiglieri comunali della maggioranza che governa Prato. Guerra di posizione, come pronuncerebbero gli esperti di strategia militare. Purtroppo e per fortuna, noi semplici cittadini non ci ritroviamo di fronte ad uno scenario di guerra armata ma di faide post-congressuali interne al PdL pratese. Ai “nostri” miracolati dal dio Berlusca che ha permesso a variegati personaggi, poco avvezzi alla politica, di sedere sui più alti scranni cittadini basta un intervento di un collega, anche se presidente di commissione, che chiedeva conto di scelte operate dalla giunta Cenni su spese relative ad incarichi professionali esterni da lui non condivisi a scatenare una serie d’interventi di condanna nei confronti di colui che mette a repentaglio sia il Sindaco che la sua giunta. Per chi come la maggior parte della cittadinanza si trova ad affrontare momenti economici molto difficili, per tutti quelli che hanno perso o sono in procinto di perdere il proprio posto di lavoro, chiedere al Sindaco ed ai suoi sostenitori quanto ha chiesto il consigliere Banchelli è oltremodo giusto e motivato da buon senso. Ritenere, inoltre, che i soldi dei cittadini versati nelle casse comunali, in questo particolare momento congiunturale, vengano in parte destinati ad aiutare le famiglie in difficoltà, ad abbassare le tariffe per i servizi comunali, a garantire un sostentamento ai più bisognosi, non è soltanto “carità cristiana” ma dovere di un’amministrazione comunale. Forse il consigliere Banchelli non risponde, appieno, al prototipo di consigliere allineato e coperto ai voleri dell’asse Mazzoni-Benocchi-Giugni, ma certamente si avvicina alle risposte che i cittadini pratesi si attendono dai propri amministratori. A noi, umili commentatori, di quanto accade all’interno del governo cittadino non resta che commentare un’epoca e un luogo, nel senso che dovremo esaminare quello che, almeno dal punto di vista storiografico, è un breve arco temporale, un periodo di cui il sindaco Cenni è protagonista assoluto.
Questi “pochi” anni di amministrazione di centro-destra sono fondamentali, perché rappresentano uno snodo essenziale nel passaggio della città da un regime semi-comunista al dispotismo principesco, dalle attese post elettorali, al dominio di un uomo e della sua corte.

10 ottobre 2012

Dagli all'untore!

Apprendo dai giornali che si è provveduto al rinnovo di un incarico esterno, in particolare dell’energy manager, così come di altri incarichi. La cosa mi lascia perplesso, infatti non solo non mi risulta che si sia mai discusso se figure come queste servissero a raggiungere gli obbiettivi prefissati, ma sicuramente in maggioranza non si sono mai valutati i benefici che incarichi di questo genere hanno portato all’ente. La questione non riguarda esclusivamente la figura di energy manager, ma va estesa a tutte le consulenze e incarichi esterni di cui la giunta fa uso per il raggiungimento degli obbiettivi. La spesa per consulenze e incarichi si aggira costantemente intorno ai 2 MILIONI di euro; troppo! All’ultima riunione di maggioranza, ormai molto tempo fa, proposi l’abbattimento del 30% di queste spese, in modo da destinare queste risorse agli sgravi sull’IMU. Da queste notizie non comprendo ancora se su questo capitolo di bilancio si stia facendo realmente qualcosa.

Gianluca Banchelli (PdL)
Presidente Prima Commissione
Comune di Prato


Questa la presa di posizione che è costata al consigliere Banchelli l'accusa di lesa maestà, per avere egli osato criticare la giunta del sindaco Cenni. Un uomo e una squadra che hanno fatto tanto in questi anni di "risorgimento post-comunista" per il bene della città! Banchelli? Un disfattista, al soldo del nemico, burattino manovrato da innominabili "vecchi" della politica, pieno di livore per non aver ottenuto la giusta e agognata prebenda.
Contro di lui le vestali del sacro fuoco cenniano hanno prontamente scagliato anatemi e minacce in misura ben più copiosa di quanto mai fatto nei confronti di Carlesi e di altri protagonisti della - in realtà - evanescente opposizione. 
Ma davvero qualcuno può pensare che solo per aver mandato temporaneamente a casa la nomenclatura di sinistra, Cenni e company siano autorizzati a fare qualunque puttanata?
E non ci riferiamo alle puttanate più puttanate di tutte, quali la riesumazione della cocomerata e della palla grossa spacciate come "grandi realizzazioni" del nuovo corso dell'amministrazione comunale.
No, ci riferiamo al grande imbroglio di cui ormai si sono resi conto i pratesi che nel 2009 votarono Cenni con fiducia e speranza: l'imbroglio di chi prometteva di voler cambiare la realtà delle cose e invece si è accontentato di cambiare i consigli d'amministrazione. Di cambiare il volto e anche un po' la vita della città e invece ha cambiato solo i culi sulle poltrone.
Hanno sostituito qualche uomo ma hanno mantenuto gli stessi atteggiamenti di chi c'era prima. Lo chiamano spoil system e con questo ti fregano. Tanto, ai tifosi irriducibili del "dopo sessant'anni!" basta che non ci siano più i comunisti...