30 settembre 2008

Sempre dalla parte sbagliata.



"I partigiani non erano amati da tutti, c'erano anche quelli che dopo aver fatto qualche azione scappavano sulle montagne, lasciando la popolazione civile a subirne le conseguenze".

Non si pensi che a pronunciare queste parole sia stato Giorgio Pisanò, né tanto meno quel revisionista prezzolato di Pansa. No, a dire questa banale verità ci ha pensato Spike Lee, regista, americano, negro e di sinistra. Un erede dei "liberatori" evidentemente poco avvezzo al rispetto della vulgata resistenziale italica. Poche ciance, noi americani sappiamo bene quale fu il contributo della resistenza alla risoluzione del conflitto! Inesistente.
Comunque questa chiave di lettura è costata al regista la reprimenda dell'ANPI e di tutta la fanfara antifascista. Si attende la ferma, indignata presa di posizione di Gianfranco Fini contro questa inammissibile ingerenza storico-cinematografica e in difesa degli inalienabili valori della lotta di liberazione partigiana.

16 settembre 2008

Dalla parte sbagliata.


"Secolo d’Italia” 7 maggio 1992

La Storia sta dandoci una rivincita di cui siamo orgogliosi.
Ai combattenti della Decima riuniti alla Piccola Caprera il Segretario nazionale del MSI-DN Gianfranco Fini ha inviato un messaggio di saluto e di solidarietà, letto ai partecipanti dal Comandante Buttazzoni ed accolto con un grande applauso. Eccone il testo:
Ai combattenti della Decima, espressione più alta del valore dei nostri soldati, va il cameratesco saluto di tutto il Msi. A chi, come voi, difese l’onore e la dignità della Patria nel momento più tragico e doloroso della nostra storia nazionale, deve rendere omaggio ogni italiano: ognuno di voi e con voi tutti i combattenti delle Forze armate della Rsi, rappresenta la prova che chi è vinto dalle armi ma non dalla storia, è destinato, con il passare del tempo, a gustare il dolce sapore della rivincita.. I vostri ideali, raccolti idealmente dalle giovani generazioni, hanno già trionfato, ed i nemici di ieri, vincitori militari solo per la preponderanza delle forze in campo, sono i grandi sconfitti della fine secolo. Dopo quasi mezzo secolo il fascismo è idealmente vivo, dopo solo tre anni dalla caduta del muro di Berlino, il comunismo è definitivamente morto. Nessuno lo rimpiange, in milioni lo maledicono. E chi, come voi, ha sempre combattuto per un’ Italia migliore, non può non avere avuto un moto di spontaneo orgoglio. L’orgoglio di chi sa di essere nel giusto, il 25 aprile 1992, cioè il giorno in cui, per una imperscrutabile volontà del destino il Capo dello Stato ha sepolto la Repubblica nata dalla resistenza.
Molto c’è ancora da fare, comunque, specie per cancellare le leggi barbare della discriminazione e dell’odio istituzionalizzato. Soltanto dopo si potrà davvero parlare di pacificazione nazionale.
Come sempre, il Msi sarà al vostro fianco.
Gianfranco Fini

09 settembre 2008

Quando meno te lo aspetti.

Quando meno te lo aspetti qualche vecchio “camerata” ti sorprende. Avvezzi ormai come eravamo al quotidiano esercizio dell’abiura, tutto potevamo aspettarci tranne che ‘Gnazio regalasse due paroline quasi benevole ai combattenti di Salò. Certo, quella precisazione: “dal loro punto di vista”, ridimensiona fortemente la tesi che anche essi avessero combattuto per salvare la Patria.
Perché questo è il nostro punto di vista. Qualche anno fa era anche quello di ‘Gnazio, ma si sa, le cose sono mutevoli.
Viste comunque le reazioni isteriche non solo della sinistra antifà, ma anche del presidente della Camera, del sindaco di Roma e di altri insospettabili, bisogna riconoscere al ministro della Difesa di aver gettato un bel sasso nello stagno. Adesso aspettiamo le inevitabili rettifiche e precisazioni, magari con apparizione televisiva con tanto di kippah…