10 maggio 2012
Poi dice che uno si butta a sinistra...
Le prossime mosse dei finiani? Dopo essere stati scaricati da Pierferdinando Casini ora puntano a sinistra: manca solo quella. "Il Paese è in crisi, non ne uscirà facilmente, nè a breve -ha dichiarato Italo Bocchino- ci sarà ancora bisogno di una coalizione e di una soluzione alla tedesca dopo le politiche della primavera 2013: i moderati e l’area riformista possono governare e affrontare insieme le emergenze. Penso che una larga coalizione sarà tanto più forte quanto più riuscirà a tagliare gli estremi. Dunque, la Lega e le ali più oltranziste del berlusconismo, da una parte, Vendola e Di Pietro dall’altra. Se Bersani e il Pd comprenderanno questo, se eviteranno l’abbraccio mortale di Sel e Idv, allora i moderati che oggi si ritrovano nel Terzo Polo e i Democratici potranno garantire un governo stabile al Paese".
08 maggio 2012
Politica e antipolitica.
Ma come definire il risultato ottenuto da una forza politica
che somma due partiti, Forza Italia e Alleanza Nazionale, che separatamente
raccoglievano oltre il quaranta percento dei voti? Una catastrofe. C’e stata
evidentemente una punizione da parte dell’elettorato per l’incredibile appoggio
al governo di usurpazione guidato da Monti ed eterodiretto dai poteri forti,
più o meno occulti, e che sta
portando alla disperazione milioni di italiani.
Ma è anche la dimostrazione che i partiti non possono
nascere da astratte operazioni di ingegneria politica, da formule alchemiche
inventate da qualche apprendista stregone, magari sul predellino di un’auto
blù. I partiti sono il risultato di un comune sentire e di una comune
prospettiva. Sono muscoli, nervi e sangue. Non a caso l’affermazione più
clamorosa è quella dei grillini, che solo la miopia di certi osservatori
continua ad attribuire alla cosiddetta “antipolitica”. In realtà Grillo è
sicuramente “anticasta”, almeno per ora, ma il movimento 5 stelle è il fenomeno
più autenticamente politico degli ultimi anni. La cosa che più assomiglia, in
nuce, ad un vero e proprio partito. Un movimento in grado di coalizzare intorno
a degli ideali forti e chiari uomini e donne, muscoli nervi e sangue.
Così come non deve sorprendere la tenuta del PD. Dell’unico
partito rimasto con una struttura da “prima repubblica” con sezioni, iscritti,
punti di aggregazione su tutto il territorio nazionale. Una rete di protezione
che gli ha consentito di addolcire la pillola del suo appoggio al governo che
ha smantellato lo stato sociale.
Adesso il rischio è che il PdL, o quel che ne rimane,
terrorizzato dal risultato elettorale continui a tenere in vita il governo
Monti per allontanare la prospettiva di elezioni anticipate e lo spettro di una
definitiva batosta. Evidentemente a forza di proclamarsi moderati si diventa
pavidi. Tanto da non accorgersi che c’è un elettorato nel paese, che non è
affatto moderato, che prenderebbe volentieri a calci in culo Monti e tutti i
suoi tecnici del piffero. E che se il PdL si decidesse finalmente a staccare la
spina tornerebbe convinto a votarlo anziché andare al mare come domenica
scorsa.
07 maggio 2012
Toh, è scomparso il PdL!
Siamo noi i più bravi e lungimiranti che non si stupiscono affatto di questo evento? Cioè che l'elettorato abbia punito i più convinti sostenitori del governo Monti? Coloro che tengono in vita un esecutivo espressione delle banche, dei poteri forti antisociali ed antinazionali?
Domani faremo delle analisi più approfondite: per stasera brindiamo.
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