25 luglio 2005

Un nuovo partito di destra?

C’è spazio in Italia per un serio e moderno partito di destra? E’ realisticamente ipotizzabile uno scenario politico nazionale nel quale la destra sia rappresentata dai deliri della Lega e da quelli della nipote del Duce? Nel nostro Paese la voglia di destra appare ogni giorno più forte, così come appare sempre meno determinata la classe politica a volerla soddisfare. Dalla convention della destra sociale di Orvieto ci sembra di poter cogliere alcune indicazioni: la prima è che gli uomini di Alemannno e Storace recalcitrano all’idea di confluire nel nuovo contenitore centrista che sarà il partito unico dei moderati. La seconda è che purtroppo nessuno sembra avere sufficiente coraggio per dar vita ad una nuova formazione politica di destra. Anzi, si sono sprecati gli appelli a “resistere” , a difendere i valori di Fiuggi, il partito, il simbolo. Come se, dopo lo scioglimento di AN nel nuovo soggetto politico, il simbolo potesse rimanere nella piena disponibilità di chi eventualmente non dovesse seguire Fini e compagnia.
Alemanno e Storace si trovano, per tutta una serie di motivi, all’apice della loro popolarità e verosimilmente del loro consenso. Cosa frena questi due autentici capipopolo dal dare vita a quel partito di destra che tanti italiani auspicano? Forse il timore di essere tagliati fuori dal bipolarismo ancorché imperfetto che affligge l’Italia? Facciamo alcune ipotesi. La prima: si torna al proporzionale. Se è di tipo prima repubblica non ci sarebbero problemi per una nuova, seria, coerente formazione di destra a guadagnare un cospicuo numero di rappresentanti in parlamento. Se è di tipo “new age” con sbarramento, diciamo, al quattro per cento, idem come sopra. La voglia di destra è tale che i consensi, specie dopo la confluenza di AN nel partito unico, sarebbero sicuramente superiori alla soglia di sbarramento. Seconda ipotesi: resta il maggioritario. L’esperienza insegna che le due coalizioni sono costrette a raschiare anche il fondo del barile per poter vincere. Se il Cavaliere accoglie a braccia aperte Pino Rauti e vagheggia amori più o meno a termine con la Mussolini, che cosa avrebbe da temere un partito di destra che sarebbe determinante non solo per il risultato elettorale ma anche per la stessa sopravvivenza di un eventuale governo?
Come si vede un partito autenticamente di destra, legittimato dal consenso, guidato da leader largamente apprezzati, ancorato a valori, identità e storia di cui andare fieri, potrebbe rappresentare l’evoluzione naturale alla crisi di AN. Sicuramente molto più proficua che non restare a presidiare, come il giapponese della leggenda, l’isola sperduta di un partito che non c’è più.

22 luglio 2005

INCENERITORE DI PRATO - Il silenzio dei partiti

Le dichiarazioni apparse sulla stampa in questi giorni e il ridicolo forum di Agenda 21, ci spingono a fare una riflessione critica sul ruolo che i partiti stanno avendo sulla questione inceneritore.
Infatti se dall’opposizione sono pochi quelli che ad oggi sembrano capire la gravità di un impianto di incenerimento nella piana e soprattutto nella nostra città, da parte dei partiti di maggioranza tutto tace.
Chi sono i Verdi a Prato, ma soprattutto cosa dicono? I Verdi toscani si sono schierati contro l’incenerimento dei rifiuti, i Verdi fiorentini hanno firmato un documento insieme a rifondazione e comunisti italiani contro questi provvedimenti e a favore della raccolta “porta a porta”; e i Verdi Pratesi?
Cosa dicono i Comunisti Italiani?
Che ne pensa la Margherita? Presa più dai consigli di amministrazione che da temi molto più importanti per la città.
Che ne pensa l’Italia dei Valori?
Cosa dicono le anime ambientaliste dei Democratici di Sinistra?

Insomma: il 27 luglio in provincia verrà messo ai voti il piano dei rifiuti che prevede la costruzione di un impianto di incenerimento. Forse il clima estivo, l’impopolarità e la pericolosità di questa decisione ha bisogno del silenzio, ma noi che crediamo ancora nella democrazia partecipata speriamo che qualcuno ci faccia sapere e ci faccia condividere le scelte!

19 luglio 2005

"BUFERA" IN ALLEANZA NAZIONALE?

Dopo la cosiddetta "congiura del bar" Fini revoca tutti gli incarichi fiduciari e nomina i nuovi coordinatori regionali. Sarà vera rivoluzione? O non finirà, come l'assemblea nazionale del 2 e 3 luglio, a tarallucci e vino?
Il "nuovo" coordinatore regionale toscano è...Riccardo Migliori! Non c'è che dire: un autentico segnale di discontinuità rispetto al passato!
Di questo passo è molto probabile che la direzione nazionale del 28 luglio affidi l'incarico di vice-presidenti a La Russa, Matteoli e Gasparri...
PRATO, Giugno 2005

Si è costituita, per iniziativa di Vincenzo Bellini ex consigliere comunale e provinciale di AN, l’associazione IL CERCHIO – Centro Studi Politici. L’associazione, alla quale hanno già aderito numerosi esponenti del centro-destra pratese, intende porsi come autentico “laboratorio di idee” in grado di interpretare, analizzare e guidare i mutamenti in atto nella società e nella politica italiana.

Tra i principali obbiettivi quello di far crescere una vera cultura politica, un ritorno all’etica dell’impegno civile, dopo anni di asettico e improduttivo “management”. Insomma più passione, più attenzione ai valori e meno marketing! Perché l’elemento fondante della politica non sia nelle questioni economiche, nei rapporti di interesse, ma nei sistemi valoriali e nelle identità comunitarie che da questi discendono.

Con l'inaugurazione di questo blog IL CERCHIO si apre ai commenti, alle segnalazioni, alle opinioni degli utenti della rete.