Alessandro Giuli, giornalista de "Il Foglio", ha pubblicato un impietoso pamphlet sulla classe dirigente di Alleanza Nazionale. Significativo ci sembra questo passo dedicato a Pinuccio Tatarella per la sorprendente analogia con quanto avevamo scritto noi del Cerchio nel maggio 2006. (clicca sul titolo per vedere)
“Tatarella ha rappresentato per Gianfranco Fini e i suoi seguaci più che una stella fissa. Basta dare un’occhiata alle fluttuazioni ideologiche e ai deragliamenti politici che hanno scandito la maratona finiana per il potere dacché Tatarella è morto nel febbraio del 1999. Con lui si è spento all’improvviso l’unico vero stratega postfascista, il grande tessitore di pratiche, il domatore dei cicisbei che contornavano e circondano ancora Fini. Soprattutto il solo politico ex missino capace di intuire per via quasi animale le giuste traiettorie per condurre una progenie d’impresentabili nel vestibolo dell’alta società di governo internazionale. Scomparso lui, hanno dovuto tutti navigare di notte, col cielo e le stelle coperte di nubi.”
Ci viene legittimamente il sospetto che Giuli frequenti il nostro blog...
Alessandro Giuli
Il passo delle oche.
Einaudi 2007
Così Giordano Bruno si esprimeva nei confronti della "truppa" Fini.
RispondiEliminaRileggerlo farà capire quanto e prima i freguentatori del blog riescono ad analizzare la vita di A.N.
Navigare a vista:
Navigare a vista nei “mari” della politica italiana e la capacità di “grandi” personaggi che riescono ad essere, grazie alla loro esperienza, un teologo, un politologo e un teorico della politica che cammino politico percorso hanno saputo come cogliere, da tutti questi ambiti del sapere, “gemme di saggezza e conoscenza” anche per le scienze sociali.
Pongono le loro introspezioni come fulcro di tutto il loro indagare e del loro questionare.
Doverose sono le importanti prese di posizione sulla morale, sull’etica e su come
questa ultima debba essere coltivata per la edificazione di qualsiasi società democratica, virtuosa e libera, che sono la traccia di un discorso che non si esaurisce dentro semplicistici cardini interpretativi, ma procede verso una loro importante applicazione sociale.
Nel loro, complesso, percorso politico troveremo pagine dedicate al libero mercato, alla famiglia, all’autogoverno e alla fondazione delle basi per una società che sappia assaporare, ancora, il piacere della propria tradizione senza escludere la possibilità del cambiamento.
A tenere a battesimo le idee di questi personaggi sono, sempre, “dei grandi pensatori “
ma sono i “servi sciocchi” ad attuarle, rendendole “davvero preziose”.
19 maggio, 2006 15:39
Un libro da leggere sicuramente, non fosse altro per il titolo che è di una "cattiveria" mitica ma ampiamente meritata
RispondiEliminaUn bel libro, del resto Alessandro Giuli è un ottimo giornalista con una profonda preparazione e conoscenza tradizionale romana.
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