12 giugno 2009

Ballottaggio.



di Patrizio Giugni

L’effetto-PDL si allunga anche sul comune di Prato. Favorito o meno dal volto "nuovo" del candidato sindaco Cenni, il partito di Berlusconi ha costretto al ballottaggio la sinistra pratese.
Una notizia che profuma di svolta storica in una città amministrata ininterrottamente dalla sinistra dal ‘46 ad oggi e nella quale nel 2004 Romagnoli, al suo esordio come candidato a sindaco DS aveva fatto man bassa di voti stracciando il candidato del centro-destra Bernocchi al primo turno, con ben 20 punti percentuali di distacco.
Sarà ballottaggio. E non sarà facile per il candidato PD, il 21 e 22 Giugno. Le condizioni sono assolutamente diverse rispetto a cinque anni fa. Conteranno, certamente, i possibili apparentamenti ma anche i voti di coloro che rivedendo la loro posizione di “astensionisti” del primo turno, potrebbero recarsi questa volta alle urne.
Così il fortino dell’amministrazione comunale pratese, roccaforte storica della sinistra, dentro la quale i “democratici” avrebbero voluto resistere per consolidare il potere politico-economico sulla città, non è più, per loro, così sicuro.

6 commenti:

  1. Girolamo Savonarola15 giugno, 2009 15:55

    Apprezzabile il tono conciliante da “propaganda televisiva” che Giugni adotta per la sua analisi del ballottaggio per il sindaco al comune di Prato.
    Innegabilmente gran parte degli elettori di destra continua a respirare e vivere la “nostalgia” del vero scontro politico e di ideali che ormai, per colpa di nuovi presupposti fortemente improntati al puro edonismo, non sono più eredità spirituale delle nuove generazioni.
    Archiviare senza dimenticare le “nostalgiche ideologie” del passato che d'altronde di rimando sono le stesse su cui si fonda l’originario progetto politico della Destra, quello di sconfiggere la sinistra ed i suoi alternati alleati.
    L’ora delle decisioni “irrevocabili” bussa alla porta del Palazzo Comunale Pratese, è la grande occasione di imboccare una nuova fase politica, l’obbligo di essere protagonisti della “eccezionale avventura” è “categorico ed imperativo per tutti”, tutte componenti avversarie del duo catto-comunista, rappresentato dal candidato Carlesi, devono accomunarsi per entrare, prepotentemente, nella storia di questa città.

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  2. perito peraria15 giugno, 2009 17:15

    Sempre onore all'intrepido camerata Filippo Bernocchi e vergogna alle malelingue al soldo della controinformazione che vorrebbero sminuire la portata storica della Sua affermazione elettorale.

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  3. Patrizio Giugni18 giugno, 2009 12:17

    Scrivo queste riflessioni dopo aver letto l’intervento dell’“amico” Girolamo Savonarola.
    Un intervento, il suo, tutta enfasi, per invitare i simpatizzanti della destra a recarsi alle urne per il ballottaggio per l’elezione del sindaco di Prato; pronti a votare il candidato berlusconiano Cenni, per essere, dice lui, partecipi della “storia” con la sconfitta del connubio ” catto-comunista” rappresentato dal candidato Pd Carlesi.
    Una chiamata alle armi, la sua, per certi versi condivisibile, se pensiamo che il risultato ottenuto al primo turno da Cenni & C., è un risultato che induce a “fantasticare” un esito finale positivo.
    Certamente, risponderanno all’appello tutti coloro che vedono nell’imprenditore “famoso” il nuovo “messia” che, se pur contornato dalle vecchie “glorie” della politica nostrana, riesce a catalizzare la voglia di cambiamento alla guida della città.
    Mi sorge, però, una perplessità: risponderanno alla “chiamata” gli “orfani” della vecchia e cara Destra che con grandi sacrifici e lutti ha saputo contrastare per anni, in nome di una “socialità", il potere di gran parte degli attuali appartenenti alla formazione berlusconiana?
    Avranno, i “superstiti” della Destra di Michelini, di Almirante, del Fini “traghettatore del fascismo nel nuovo millennio” dell’ex missino ed ora Ministro della Repubblica Antifascista Altero Matteoli, ammiratore del convertito al fascismo Berto Ricci, dei vari La Russa, Gasparri, Rauti, Alemanno, la voglia di recarsi con bramosia a votare, “tappandosi il naso” per un partito nel quale a vario titolo primeggiano personaggi come Mastella, Ottaviano Del Turco e vari compagni di cene e balletti in villa, ieri indagati dalla magistratura “comunista” ed oggi inglobati per volontà divina, dal “datore di lavoro” Berlusconi nelle varie “aziende” politiche nazionali ed europee?
    In ogni caso, qualunque sia il risultato finale, non riuscirà ad accumunare la “storia” fra la vecchia,sociale e la nuova, edonista destra, indubbiamente divise da un passato foriero di certezze e da un presente-futuro pieno di interrogativi.

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  4. Finalmente si vota per il ballottaggio! Giugni si chiede: cosa faranno i vecchi missini? Sinceramente siamo snervati nel ricevere stupidi sms che ci invitano, facendo leva sul nostro anticomunismo a votare per il candidato “indipendente” berlusconiano Roberto Cenni.
    Siamo stanchi di sentirci ribadire che la vittoria dell'imprenditore rappresenterebbe la svolta storica per la città di Prato.
    Siamo molto scettici su tutto ciò, perche quello che intendono farci credere riteniamo non sia corrispondente, appieno, alla verità.
    Siamo dubbiosi del fatto che una volta eletto il patron della Sasch, azienda leader del settore abbigliamento, che produce quasi esclusivamente i propri prodotti all’estero, si dedichi anima e corpo a risolvere gli innumerevoli problemi di Prato, che è bene ricordare è la terza città del centro Italia.
    Ciò che allarma sono le solite voci di corridoio che indicano nell’ex dirigente socialista e vecchia volpe politica pratese Avv. Alberto Magnolfi il nuovo vice-sindaco. Perché non vorremmo ritrovarci con il famoso imprenditore in giro per il mondo a seguire i propri interessi aziendali e l'ex socialista, che non avremmo mai votato, pieno di deleghe a gestire la nostra vita cittadina.
    A sedici anni da Tangentopoli non è certamente nostra intenzione, con il voto al candidato di Berlusconi, favorire personaggi che di quella stagione non furono soltanto spettatori, ma ne condivisero scelte e metodi, ed oggi potrebbero essere alla guida della città di Prato.

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  5. Bilbo non avrà bisogno di tapparsi il naso per andare a votare al ballottaggio Cristina Attucci; come tutti gli estremisti è dogmatico sugli obiettivi ma pragmatico e realista sui mezzi. Valuta cioè che il segnale di una caduta a Prato dell'egemonia e del potere rosso dopo oltre 60 anni possa aprire spazi di agibilità politica inimmaginabili. Certo, occorrerà pensare, proporre e realizzare iniziative politiche utilizzando gli spazi disponibili; non si potrà vivacchiare ma si dovrà diventare avanguardia politica e culturale; su questo e sulla questione-alleati riporto di seguito dal "Recit secret"di Drieu La Rochelle qualche spezzone:

    "La funzione degli intellettuali, o almeno di un certo tipo di intellettuali, è di andare al di là dell'avvenimento contingente, di tentare cammini rischiosi,di percorrere tutte le strade possibili della storia.
    Niente di grave se sbagliano. Hanno compiuto una missione necessaria, quella di andare dove non c'è nessuno. In avanti, indietro o di fianco: non ha importanza.
    Basta che siano usciti dal gregge della massa...

    ...bisogna assumere le proprie responsabilità, entrare in gruppi impuri, ubbidire alla legge politica che consiste nell'accettare alleati spregevoli e odiosi. Non mi sono mai sporcato le mani: solo i piedi."

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  6. Patrizio Giugni19 giugno, 2009 17:27

    Bilbo dovrà, gioco forza, turarsi il naso, altrimenti non avrebbe sens aver abbandonato la "casa madre" Finiana per accompagnarsi ad una Destra
    destinata perennemente alla sconfitta.
    Chi esce dal gregge berlusconiano dalla porta, non può rientrarvi dalla finestra.
    Salvo che le proprie aspettative non siano quelle di partecipazione alla probabile torta del potere, per il quale come affermava Orazio "dulce est
    desipere in loco".
    (vale a dire: E' piacevole, al momento opportuno, essere stupidi.)
    Ed alla fine dei giochi:
    Tutti alla grigliata in piazza con l'on. Matteoli?

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