08 giugno 2009

La cruda realtà dei numeri.

Ultimato lo spoglio dei voti per il Parlamento europeo, svanisce la favola berlusconiana di un popolo italiano ansioso di ribadire plebiscitariamente il proprio gradimento per la compagine governativa. Si conferma anche che la dissoluzione di AN nel partito di Berlusconi è stata una mera operazione di vertice che la base e soprattutto gli elettori non hanno assolutamente seguito. La svolta antifascista di Fini ha probabilmente garantito la sopravvivenza ai soliti oligarchi ex aennini, ma ha sicuramente dissipato un grande patrimonio ideale, valoriale ed elettorale. Si pensi che a fronte dell'odierno miserello 35 percento del PDL, alle europee del 1994 le sole Forza Italia e Alleanza Nazionale sommavano un buon 43 percento. E senza ancora essere mai state al governo. Senza le chiavi del potere, insomma. Chapeau!

5 commenti:

  1. Patrizio Giugni08 giugno, 2009 12:00

    Il grande flop della “invenzione” Berlusconiana del PDL ha mostrato tutti i suoi limiti fin dalla prima vera tornata elettorale. Se l’intento della nuova formazione era quello di riportare i voti dei due “grandi” partiti del centro-destra, l’obbiettivo, come prevedibile, è fallito; in ambito puramente commerciale è ben noto che non sempre 1+1 fa 2, ma il più delle volte fa 1,5 ed anche in questa occasione la “norma” è stata largamente rispettata. Il mancato “sfondamento” preventivato dall’azienda ”Berlusconi & C.” nei confronti di tutti gli altri concorrenti è stato respinto, l’arroganza del “cavaliere mascarato”, per dirla alla striscia la notizia, ha dovuto frenare di fronte alla prova di forza attuata da gran parte della base dell’ex Alleanza Nazionale, che dissociandosi dalla disgraziata scelta attuata dai propri dirigenti ha preferito, non riconoscendosi nelle idee “pubblicitarie” propugnate da Belusconi & Soci, disertare la consultazione europea. Senza dimenticare tutti quei dirigenti provinciali che hanno preferito candidarsi in altre formazioni “antagoniste”.Certamente, all’interno del PDL una seria discussione atta ad individuare le colpe del mancato “trionfo” dovrà avvenire, salvo che non si verifichi uno “scontro” tra buoni e cattivi, laddove sarà difficile stabilire chi siano gli uni e gli altri. Un’ultima, doverosa, considerazione deve essere riservata per il Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, assente giustificato nella campagna elettorale per doveri istituzionali, al quale certi organi di stampa attribuivano dichiarazioni che auspicavano un opportuno “ridimensionamento” del consenso elettorale del PDL. Se così fosse sarebbe stato ampiamente accontentato.

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  2. E' normale prendere più voti quando non si governa, quando non si hanno "le chiavi del potere". In ogni paese gli elettori tendono a punire i governi e a premiare le opposizioni. E' così in tutta europa.

    FC

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  3. Ma quando mai?
    Caro FC gli elettori casomai giudicano le azioni dei governi, e tendono a punire quelle sbagliate e a premiare quelle azzeccate.
    Come spiegare altrimenti l'affermazione della Lega? Non credi che i provvedimenti di Maroni, con il respingimento dei barconi di immigrati, abbiano fatto aumentare voti al carroccio?
    E poi, scusa, in Italia sarebbe stata premiata l'opposizione? Si ritorna lì: l'opposizione ufficiale (PD) è stata giudicata per il suo operato e giustamente punita. Di Pietro invece, che fa opposizione a tutto tondo, è stato premiato da quella parte di elettorato che esattamente questo voleva da lui.

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  4. Sebastiano Campo10 giugno, 2009 13:03

    Caro Patrizio,
    la tua disamina è in parte condivisibile, non trovo nei numeri la prova di forza della base di dell'ex Alleanza Nazionale.
    Trovo invece lo spostamento di voto ex AN all'interno della Lega Nord, che si è appropriato di battaglie politiche proprie della nostra appartenenza politica, con una sostanziale differenza, noi siamo o eravamo un Popolo con una forte identità nazionale, mentre questi signori leghisti irridono l'inno nazionale e bruciano la bandiera tricolore in piazza.Credo che questa base a cui fai riferimento si debba quantomeno vergognare del voto espresso,contribuendo a far fallire un progetto politico che ha il chiaro intento di mantenere in vita valori e ideali per cui molti ragazzi hanno perso la vita.
    E questo dovrebbe indignare molto di più la Tua persona perchè hai combattuto,e sei stato il Federale a cui molti militanti facevano riferimento, in quel periodo storico (anni '70) per tenere alta la bandiera dei nostri valori e ideali.
    Io non mi posso arrogare particolari meriti sulle battaglie per difendere i Nostri valori e le nostre idee, che per motivi anagrafici,spettano a Te e Vincenzo Bellini, ma credo che sia venuto il momento di mobilitarsi per salvaguardare la Nostra storia ,che l'ex camerata Fini ha cancellato.

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  5. Patrizio Giugni10 giugno, 2009 18:57

    Caro Sebastiano,
    nella tua risposta riscontro un senso della “politica” ormai estraneo ad ogni riferimento sia passato che presente.
    I valori e le idee che menzioni non sono nel DNA di nessun partito o raggruppamento politico presente nell’ambito nazionale, considerando inoltre che quasi tutte le formazioni alla destra del P.d.L. sono formazioni nate da scissioni di A.N. dopo aver partecipato, applaudendo, al dissolvimento del M.S.I.-DN in quel di Fiuggi.
    La mia convinzione è che non sono stati gli ex alleanzini a dirottare i propri voti a favore della Lega, anche se la tentazione poteva essere forte, ma il successo leghista sia determinato, in gran parte, dai voti in libera uscita dal Pd. Vaiano, per rimanere vicino a noi, ne è la prova.
    Inoltre non vedo il motivo per cui ex appartenenti ad A.N. si dovrebbero, in ogni caso, vergognare di non aver votato per il nuovo partito del “padrone” Berlusconi preferendo esprimere la propria simpatia verso una formazione, fortemente alleata al PdL., oltre a tutto non capisco quale “progetto” politico sia fallito.
    L’unico progetto politico presente in queste consultazioni elettorali era quello della “disfatta”del Partito Democratico e di una “cocente” sconfitta del suo leader Franceschini, e non certamente quello del rispetto dei “valori ed ideali”, oltre quello per l'impegno a risolvere i problemi concreti di chi vive nei contesti dell’Italia di oggi.
    Nel terminare questa mia risposta ti ringrazio per la fiducia che dimostri nei confronti di chi per anni ha sostenuto “feroci” battaglie ideali nei confronti di coloro che ieri consideravamo i “boiardi di stato” ed oggi rappresentano la classe dirigente del P.d.L., in piena armonia con la ex dirigenza alleanzina, ma la mia scelta “ideologica” effettuata nel recente passato mi vieta, tassativamente, di partecipare a nuove mobilitazioni.

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