08 luglio 2008

La strage di Bologna? Un incidente dei palestinesi.

Corriere della Sera
Aldo Cazzullo intervista Francesco Cossiga
8 Luglio 2008

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D: Perché lei è certo dell'innocenza di Mambro e Fioravanti per la strage di Bologna? Dove vanno cercati i veri colpevoli?

R: «Lo dico perché di terrorismo me ne intendo. La strage di Bologna è un incidente accaduto agli amici della "resistenza palestinese" che, autorizzata dal "lodo Moro" a fare in Italia quel che voleva purché non contro il nostro Paese, si fecero saltare colpevolmente una o due valigie di esplosivo. Quanto agli innocenti condannati, in Italia i magistrati, salvo qualcuno, non sono mai stati eroi. E nella rossa Bologna la strage doveva essere fascista. In un primo tempo, gli imputati vennero assolti. Seguirono le manifestazioni politiche, e le sentenze politiche».

D: Scusi, i palestinesi trasportavano l'esplosivo sui treni delle Ferrovie dello Stato?

R: «Divenni presidente del Consiglio poco dopo, e fui informato dai carabinieri che le cose erano andate così. Anche le altre versioni che raccolsi collimavano. Se è per questo, i palestinesi trasportarono un missile sulla macchina di Pifano, il capo degli autonomi di via dei Volsci. Dopo il suo arresto ricevetti per vie traverse un telegramma di protesta da George Habbash, il capo del Fronte popolare per la liberazione della Palestina: "Quel missile è mio. State violando il nostro accordo. Liberate subito il povero Pifano"».
(...)

10 commenti:

  1. Ora e sempre un solo grido: CIAVARDINI LIBERO!

    Boia chi molla.

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  2. BELLINI BASTA !SEI VERAMENTE UN POVERO IDIOTA ,PER DEFINIRE LA TUA PATOLOGIA NON BASTA UN TOMO DELLA TRECCANI A TE DEDICATO .

    IL LEGIONARIO

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  3. Scusa Legionario non ho capito, hai qualcosa da obiettare a quanto dice Cossiga o sei contrario alla liberazione di Luigi Ciavardini ingiustamente detenuto per la strage di Bologna? Perché in questo caso il povero idiota sei te!

    Boia chi molla.

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  4. Cossiga fu il primo a dirlo. ottimo il libro di Andrea Romano: giornalista de "il Manifesto" e capo ufficio stampa al Senato nella scorsa legislatura per il PRC.
    scritto con Giusva.
    titolo: "una storia nera"

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  5. Solidarietà a Ciavardini......................................e a quanto pare anche a Bellini.

    Gianbanc

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  6. io sono favorevole alla liberazione degli innocenti ,non condivido la metodologia applicata da te per ottenere tale scopo e ti pareva che se uno chiama idiota il bellini , non arrivasse il leccacazzo del banchelli , banchelli il trombato , colui che il bini a ragione buttò fuori dalla sede di prato

    IL LEGIONARIO

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  7. Oh Legionario, ma cosa ti hanno fatto il Bellini ed il Banchelli?

    ...comunque...

    Ciavardini di cazate in vita sua ne ha fatte, ma è abbastanza evidente che con la strage di Bologna non avesse niente a che fare..
    Bologna è una vicenda tutta italiana dove si ritrova un'alleanza catto-comunista contro i soliti fascisti sempre e comunque colpevoli...

    Per fortuna oggi i fascisti non ci sono più ed abbiamo anche salvato Berlusconi dai giudici di sinistra, adesso siamo tutti contenti, no???

    ..lunga è la strada che porta a Mordor...ma noi stiamo ancora cercando chi sia degno di far parte della compagnia..


    ...son ragazzi...

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  8. sono adirato con chi parla ma non fà niente per cambiare le cose , sono adirato con chi si professa " Fascista ma rimane in a.n , sono un vero ex legionario ! e vedere che gente il cui valore è inferiore alla suola degli stivali di un morto,si permette di gettare veleno e fango mi fà infuriare ma tanto cosa parlo a fare.non volete togliere il prosciutto dalle vostre menti
    Legionario

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  9. FIORAVANTI: CARLOS E COSSIGA VICINI A VERITA'

    Ilick Ramirez Sanchez, Carlos 'lo Sciacallo', e Francesco Cossiga, sono coloro che secondo Valerio Fioravanti, condannato per la strage del 2 agosto 1980, hanno rivelato elementi di ''maggior verosimiglianza'' su come siano andate le cose a Bologna, quando la stazione della citta' salto' in aria uccidendo oltre 80 persone. In una intervista all'ANSA, Fioravanti accredita le tesi espresse dai due che hanno ipotizzato che una o due valige siano saltate in aria, o accidentalmente, come sostiene Cossiga, o per un'operazione dei servizi segreti occidentali, intenzionati a punire l'Italia per la copertura offerta al terrorismo mediorientale, dopo che i nostri servizi avevano avvertito Gheddafi dei possibili rischi che correva a Ustica.

    Cossiga da un lato e Carlos dall'altro, sembrano fornire tutti gli elementi mancanti alle sentenze, dice Fioravanti. ''Carlos sostiene che l'esplosivo era il loro e che non volevano fare un attentato. L'idea di Cossiga che si sia solo trattato di incidente aiuterebbe a risolvere il problema del movente, che e' un'altra cosa misteriosa''. Fioravanti sostiene anche che se avessero voluto i servizi segreti avrebbero potuto facilmente farli fuori in carcere:''sarebbe stato molto facile pagare un killer della camorra, un drogato, un poveraccio per ucciderci''.

    (ansa)

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  10. Per vostra opportuna conoscenza .
    Carlos, nel giugno 2008, rilasciò alcune dichiarazioni all'agenzia di stampa ANSA riguardanti direttamente la storia e la politica italiana. Egli sostenne che, nonostante il divieto del governo, i servizi segreti italiani trattarono con esponenti delle Brigate Rosse il rilascio di Aldo Moro in cambio della scarcerazione di alcuni brigatisti. La trattativa fallì nella notte precedente al giorno dell'omicidio del leader politico democristiano. Carlos rilasciò dichiarazioni anche riguardo la strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980: scagionando fascisti e comunisti, egli dichiarò la responsabilità statunitense. Secondo la ricostruzione, "yankee, sionisti e strutture della Gladio" fecero brillare un ordigno al fine di distruggere un carico di armi trasportato da palestinesi o da esponenti dell'FPLP: lo scopo era quello di far ricadere su questi ultimi la responsabilità dell'attentato. Questa dichiarazione resta comunque molto discutibile e fumosa, specialmente quando minimizza sulla vicenda che un «compagno tedesco» fosse a Bologna il giorno dell’attentato e che pochi istanti prima dell’esplosione era uscito dalla stazione. Il nome del compagno è quello di Thomas Kram, che fra l’1 e il 2 agosto 1980 aveva pernottato a Bologna all’Hotel Centrale, stanza 21, registrandosi dopo la mezzanotte con un documento (patente n. 20344) diverso da quello (carta d’identità n. G7008331) esibito il giorno prima alla polizia di frontiera di Chiasso.

    IL LEGIONARIO

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