E così è successo. Il cavaliere porta a compimento la "strategia del predellino" e vara, per le prossime elezioni, la lista unica del centrodestra. La mancata adesione di Udc e Lega, l'uno impegnato nel progetto neo-centrista delle mani libere e l'altra rocciosamente decisa a salvaguardare la propria identità, anche territoriale, fa sembrare il tutto una vera e propria annessione di AN da parte di Forza Italia. Quel campione di coerenza che risponde al nome di Gianfranco Fini smobilita armi e bagagli dopo aver solennemente dichiarato che mai e poi mai avrebbe aderito al partito unico nato da cotale operazione di ingegneria politica. Da un punto di vista psicoanalitico è la conferma che Fini necessita di un tutore: prima Almirante, poi Tatarella infine Berlusconi. La dimostrazione provata del suo personalissimo "mito incapacitante". L'essersi circondato di yes-men, di grotteschi "colonnelli" (anche loro ormai in via di pensionamento) e di pseudo intellettuali adoranti, non è bastato, ovviamente, a fare di lui un vero leader, un capo, uno statista.
Da un punto di vista squisitamente tecnico il rifugiarsi sotto le comode insegne della lista di Berlusconi, vittorioso secondo tutti i sondaggi, rappresenta il tentativo di diluire e mimetizzare una eventuale débacle elettorale di AN che evidentemente Fini e i suoi consigliori non devono giudicare così "eventuale".
Infine, per noi che diamo importanza a queste cose, una riflessione: le prossime saranno le prime elezioni del dopoguerra in cui non sarà presente la fiamma tricolore del Movimento Sociale Italiano. Peccato. Perché anche così ridotta, inutilmente sovrastata, tenuta in ostaggio da proprietari immeritevoli, era pur sempre l'ultimo simbolico legame con le nostre radici, con la nostra giovinezza, i nostri sogni e con un mondo che avremmo voluto, che avrebbe potuto essere e purtroppo non è stato.
FINI: PAGINA STORICA - Più tardi anche il leader di An, Gianfranco Fini ha detto sì al progetto di Berlusconi. «Il 13 aprile nascerà nelle urne - ha detto Fini - un nuovo grande soggetto politico ispirato ai valori del Ppe e quindi alternativo alla sinistra». Il leader di An ha parlato appena uscito da Palazzo Grazioli, subito dopo l'incontro di tre ore con il Cavaliere. «Condivido pienamente la proposta di Berlusconi - ha aggiunto - Il Popolo delle Libertà avrà un'unica voce in Parlamento e mi auguro che anche gli amici dell'Udc vogliano contribuire a scrivere questa importante pagina della storia politica italiana». E nei prossimi giorni, ha concluso Fini, «chiederò doverosamente alla direzione di An di ratificare questa decisione».
RispondiEliminafonte: Corriere della Sera
Come diceva Almirante: noi siamo nostalgici dell'avvenire! Caro Bellini la fiamma rimarrà per sempre nei nostri cuori.
RispondiEliminaCaro Vincenzo ,
RispondiEliminaMi hai vermente deluso , non fai altro che rinvangare i vecchi gloriosi tempi , ma all'tto pratico non fai niente , gente come noi che per la propria fede politica è stata dietro le sbarre dovrebe avere un minimo di palle .
Vincenzo scendi in campo e dimostra al democritiano chi sei .
Popolo delle Libertà si potrebbe definire, in generale, un gruppo specifico di esseri umani accomunati da un sentimento durevole di appartenenza, possedendo o meno caratteristiche politiche comuni quali il pensiero, il passato e soprattutto la chiara visione del futuro.
RispondiEliminaPer alcuni, Berlusconi e Fini, un popolo è semplicemente l'insieme dei cittadini di uno stato, anche se in questo caso più correttamente si dovrebbe usare il termine “elettori”, che è l'insieme di persone fisiche residenti nel territorio di una nazione.
Secondo l'affermazione recente, di queste due “eccelse menti” concetti e conformemente la parola ”popolo” tende ad assumere un significato più politico che culturale mentre la parola “delle libertà” tende ad assumere un significato più culturale che politico.
Si suppone che gli individui di un” popolo” condividano valori, credenze ed identità di gruppo.
In pratica è stato spesso difficile fondere con precisione un tale gruppo, a causa della sua natura credente.
Quando questo tipo di identità diventa un concetto obbligatorio, da parte del “maligno” Fini, tali nozioni vengono spesso tramutate in propaganda, cioè in tentativi di supportare obiettivi politici. Un esempio notevole di questo genere è la propaganda del partito, sempre sollecito a demonizzare tutte quelle componenti umane non, sempre, disponibili ad assoggettarsi al volere del “magligno padrone”.
Diffidate dall'omologarvi ed dall'amalgamarvi nella falsa convenienza del PdL, nell'ingiusto rinnegare la proprie radici, in fin dei conti migliorare il mondo politico non è difficile: basta che ognuno di voi inizi a migliorare se stesso. Quando tutto il” bene” neutralizzerà il” maligno” solo allora potrete chiamarvi POPOLO
leggere le tue righe (quelle del cerchio)non è poco, qualcosa ancora brucia...
RispondiElimina..son ragazzi..
Molti si chiedono: “ ma allora che fine faranno le idee ed i tanti sbandierati, fino a ieri, progetti di A.N. una volta che il partito si sarà “fuso” nel PdL ?”.
RispondiEliminaLa componente alleanzina sarà capace, e/o avrà voglia e capacità di svolgere una funzione politica e culturale che ha “sempre” svolto, continuerà ad essere “punto di riferimento”, luogo di confronto ed aggregazione di tanti “camerati (pochi) amici (ancora meno) compagni di merende (molti)” che fingono di credere nei valori della famiglia (pochissimi), della solidarietà sociale (ancora meno), della libertà (solo la loro), che ritengono utile ed indispensabile lo sviluppo “democratico” anche all’interno delle istituzioni partitiche?
Cavillando di questo con il “sommo” Alighieri proponeva, ritenendole appropriate, le seguenti frasi dal XXXIII canto:
Ma se le mie parole esser dien seme
Che frutti infamia al traditor ch'i' rodo,
parlare e lagrimar vedrai insieme.
«Volevamo stare al fianco del leader del Pdl Silvio Berlusconi ma se per votare Berlusconi occorre iscriversi al Partito popolare europeo, significa cancellare tutto quello che siamo», ha spiegato Storace, aggiungendo che «La Destra» è nata anche perché una parte di Alleanza Nazionale ha abbandonato il partito non condividendo la scelta di confluire nel Partito popolare europeo.
RispondiElimina«Dopo sessant’anni di democrazia per scelta di Alleanza nazionale e di altre forze politiche gli elettori si dovrebbero trovare, secondo le volontà di alcuni, una scheda elettorale in cui scompare ogni riferimento alla destra organizzata in ogni lato del Paese. Per raggiungere questo obiettivo bastavano i comunisti, non c’era bisogno della firma del centrodestra al governo»
Molti elettori di destra si staranno chiedendo perchè Storace, dopo aver abbandonato la “truppa Fini” e raggiunto l’accordo con il Cavaliere mascarato, per dirla alla maniera di striscia, non sia stato accettato nel “grande polpettone” di centro-destra.
RispondiEliminaEvidentemente il “leader massimo” Fini, non ha perdonato lo strappo attuato dal suo ex portavoce, in considerazione anche della politica di “messa al rogo” che Storace stesso non poteva non ignorare e prendere in seria considerazione.
L’eresia, politica, è la interpretazione contraria ai precetti sanciti dal presidente Fini e dai suoi accoliti, che non ammettono interpretazioni eterodosse che rappresentino tentativi di costituire gruppi a sé stanti rispetto alla “chiesa” ufficiale, e che ha sempre giustificato, per emarginarli, l’uso di metodi da “inquisizione”, esempio il “massacro politico” attuato nei confronti della Mussolini, prima di essere riaccolta, come il figlior prodigo nelle braccia della santa chiesa berlusconiana.
Certo che la condanna Finiana nei confronti di tutte le formazioni “minori” a destra di A.N. peserà come un macigno sul risultato della prossima consultazione elettorale.
Certamente gli elettori di destra non riusciranno a capire come si possa, partendo da una filosofia politica di alleanze per battere “il nuovo centro-sinistra” arrivare ad un fanatismo quasi “ religioso”, ad una perversione mentale e ad una crudeltà d’animo tali da mettere al “rogo” persone che interpetrano in modo diverso la stessa filosofia.
In parole povere la dottrina di Fini ed degli alti prelati alleanzini era e lo è tuttora: tu devi pensarla come dico io perché se la pensi diversamente sei un nemico da “sopprimere” politicamente.
Peccato. Per la prima volta niente più Fiamma e MSI. Due generazioni di Italiani sono state segnate da queste due Entità. Ora tutto sembra definitivamente perduto a causa dell'arrivismo e del carrierismo dei capetti. Ma non importa. Si ripartirà da qualche parte. In silenzio. Con mille eroi del quotidiano "schiavi di un amore". Viva l'Italia!
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