
Quando quella sera dell'ottantanove guardavamo in tv le immagini del muro di Berlino che crollava, eravamo consapevoli che il mondo sarebbe cambiato. Che nulla sarebbe più stato come prima e che la nostra generazione aveva avuto il privilegio di vivere un passaggio epocale. Da quella sera anche in Italia tutto sembrava destinato a cambiare: come se la fine del comunismo praticato avesse spazzato via non solo tutte quante le ideologie del ventesimo secolo, ma anche il vecchio ordine politico e sociale. Così abbiamo visto dissolversi partiti-stato sotto i colpi di una magistratura che non sempre era migliore della politica. Abbiamo visto nascere partiti-azienda, un imprenditore diventare presidente del consiglio, ex-fascisti andare al governo. Credevamo di averle ormai viste tutte. Invece nell'attuale fermento caotico in cui nuovi partiti nascono, altri cambiano nome e alcuni defungono, ci mancava di vedere questa. Che poi, diciamocelo, è esattamente quello che tutti ci aspettavamo. La naturale (?) conclusione di un percorso iniziato alcuni anni orsono, quando Fini ha impresso la sua svolta centrista ad Alleanza Nazionale. Si, daccordo, se non fosse nato il Partito Democratico, se Berlusconi non avesse risposto da par suo con la incredibile "apparizione" del PdL, se, se, se...
Con AN relegata ai margini, Fini e soci sono costretti a gettare la maschera e ad accelerare sulle proprie scelte di campo. Forse è finito l'equivoco di un partito di centro che pretendeva di rappresentare la destra. Certamente è finito il sogno di Fini di essere il Sarkozy italiano.
Il movimento politico “La Destra” ha esaminato la situazione determinatasi a seguito dell’iniziativa del presidente Berlusconi, tendente a fondare una nuova e più ampia formazione politica.
RispondiEliminaEssa si colloca in un quadro di volontà di chiarezza per affermare la necessità di una politica più attenta alla rappresentanza popolare che all’autoreferenzialità dei partiti. Per “La Destra” è la conferma che la stessa coalizione deve porsi l’obiettivo di una scossa salutare per offrire una prospettiva di governo duratura per il Paese.
Nella discussione noi ci saremo per far valere la forza di idee per le quali ci siamo sempre battuti, orgogliosi dei nostri valori e fieri portatori di un’identità che abbiamo liberamente scelto di voler rappresentare e che vogliamo portare al governo del Paese.
A Silvio Berlusconi continuiamo ad affidare la rappresentanza di una coalizione che si rifonda e lo facciamo con assoluta lealtà e altrettanta autonomia, rifiutando meschini calcoli di potere e lotte interne che disgustano i cittadini italiani come quelli che caratterizzano in queste ore AN.
Abbiamo scelto una prospettiva politica che si situa nel solco delle radici della destra italiana e vuole collocarsi in un coerente e consequenziale indirizzo politico europeo. Nel Partito del popolo delle libertà troveranno casa quanti si riconoscono nel PPE, che non è la nostra famiglia di riferimento politico. Saremo a loro alleati per l’alternativa alla sinistra e invitiamo tutti a comprendere la necessità di superare pigri burocratismi d’apparato e gelosie da cortile: chi ha indicato per anni la strada di un contenitore del centrodestra non può andarsene per ripicca verso chi ha preso l’iniziativa.
La nostra strada è tracciata per una politica che anteponga i valori al potere: ecco perché vogliamo essere alleati con il movimento di Berlusconi, senza ipotesi di confluenza. Altra cosa saranno le formule elettorali che in Italia sono disparate, visti il numero e le diversità di leggi in materia ai vari livelli istituzionali. Con qualunque legge elettorale, “La Destra” ci sarà, per aggregare milioni di italiani attorno alle proprie bandiere e ai propri candidati. Ci batteremo per restituire ai cittadini il diritto a scegliere i propri deputati e senatori. Lo sbarramento sarà tema che impensierirà altri.
viva storace, per favore, cerchiamo di limitare al massimo il "taglia/incolla".
RispondiEliminaUn po' di originalità, anche sintetica, è decisamente preferibile.
Bellini ,
RispondiEliminaPer favore non fare il censore , non sei degno di svolgere, una tale funzione , una volta per tutte caro Bellini dai un taglio alle tue facezie e lascia la gente lbera di esprimersi,
io voglio aiutare per come posso a coltivare quel sogno.
RispondiEliminaci sto ancora lavorando, ma qualche minuscolo risultato arriva.
speriamo in bene.
A me sembra invece,per rispondere a viva Storace,che il nocciolo della questione verta proprio sullo sbarramento.
RispondiEliminaAngelo con la spada
Anch'io penso che lo sbarramento sia tema che dovrebbe impensierire anche LaDestra. Ma tutto sommato non più di tanto. Perché i casi sono due: o si va, come probabilmente spera Storace, verso un sistema elettorale simile all'attuale che privilegi le coalizioni e salvaguardi i partiti minori, o si applica uno sbarramento "sostenibile" sempre per non incorrere nelle ire degli alleati più deboli.
RispondiEliminaNel primo caso LaDestra non avrebbe problemi, avendo confermato la propria fedeltà al leader di una delle due coalizioni. Nel secondo rischierebbe di avere addirittura un vantaggio da una soglia di rappresentatività parlamentare abbordabile che, verosimilmente, incoraggerebbe gli indecisi a darle una mano. Un obbiettivo alla portata potrebbe essere lo sprone giusto per far lavorare al massimo la macchina elettorale. E per coagulare intorno a qualcosa i tanti pezzi della diaspora post-missina.
In politica, quella minuscola, la storia, quasi, sempre si ripresenta nelle sue forme peggiori.
RispondiEliminaVorrei, da parte dei freguentaori del blog, una riflessione su quanto sotto scritto nell'ormai "lontano" e soleggiato agosto del 2005.
Che fine stiamo facendo:
C’è stato un tempo in cui la nostra Destra poggiava su solidi pilastri.
Dopo stragi, P.2, mafia e scandali di ogni tipo, doveva iniziare l’epoca del rinnovamento con grandi valori morali per l’edificazione di una nuova società .
La nostra classe politica ed intellettuale sembra incapace di gestire le richieste di cambiamento, indifferente all’immoralità che colpisce la vita civile della nazione, apparendo alla grande maggioranza degli italiani come una classe “corrotta nelle parole e nei comportamenti”.
Noi, che viviamo sulla nostra pelle questo imbarbarimento della politica ci sentiamo defraudati del nostro futuro.
E’ dovere di tutti non fossilizzarsi alla politica votata solo al potere onde recuperare, con uno scatto di orgoglio, le nostre antiche radici fondate su valori assoluti di ideali, onestà e giustizia sociale.
Bruno Neri
03 agosto, 2005 18:06
La “destra” in senso più “destra” della politica ha bisogno del contributo di tutti per migliorarsi, i moralizzatori non servono alla crescita, una sana generazione ha rischiato e si è impegnata molto passato per garantire la sopravvivenza di una idea politicamente “sociale” oggi, dei “nuovi” convitati ai tavoli del “potere” non si può
RispondiEliminadire altrettanto.
Ritengo molto importante la nascita di associazioni, di centri culturali, anche virtuali, penso ai blog ed ai siti web, dove ci sia dibattito che aiutino la comunità a crescere, chiaramente anche quando questi siano apertamente contro il potere “ingessato” del partito.
Sono, sempre, preferibili coloro che nella critica cercano di ridare nuova linfa alla politica, ai “servi sciocchi” della nomenclatura, che magari preferiscono continuare a giocare con la propria “tesserina colorata” in attesa di tempi migliori.
Non condivido, inoltre, la pretesa di considerare il ritorno di una Destra che difenda la “socialità” di chi produce e lavora ridicolo, fuori tempo, nostalgico ecc.. non accetto che si cerchi di sminuirne la portata politica che quella Destra ha rappresentato nelle generazioni del post-guerra.
Quella idea di Destra è, ancora oggi, riferimento di milioni d'italiani che non si sentono rappresentati da nessun politico nostrano.
A viva storace:
RispondiEliminaleggi e rifletti sul personaggio Storace, colui che da "epuretor" si trasforma in lecca c..o del Berlusca:
"Storace è considerato il prototipo del "duro di Alleanza Nazionale", caratterizzato dai toni "virili" e dai contenuti intransigenti dei propri discorsi, che lo hanno portato ad un progressivo deterioramento dei propri rapporti con il leader del partito, Gianfranco Fini, di cui ha criticato con sempre più vigore le posizioni, giudicate troppo morbide. Fra i motivi di attrito più rilevanti ci sono state: le dichiarazioni sul "male assoluto" rese da Fini in Israele nel 2003, le aperture in tema di rapporti con l'Islam e di concessione del diritto di voto ai cittadini extra-comunitari residenti in Italia, l'ingresso di Alleanza Nazionale nella famiglia del Partito Popolare Europeo (di cui Fini è il grande promotore mentre Storace è un fiero oppositore), la dichiarazione di voto "laica" resa da Fini nel 2005 in occasione del referendum sulla procreazione medicalmente assistita (sulla quale Storace ha ironizzato paventando un ingresso del partito addirittura nel Partito Socialista Europeo).
Inoltre quale è la differenza tra il PSE ed il PPE?
Povero sciocco, impara, la politica seria è tutta un'altra cosa.
Dopo lo strappo con Berlusconi da parte di Fini, i sostenitori del cavaliere in A.N. come faranno a vivere.
RispondiEliminaColoro che nel nome della CDL in questi anni sono sempre stati pronti a giustificare le “malefatte del boss di Arcore, affannati ma compiacenti nel difendere le sue tesi economiche sempre improntate a difendere i privilegi delle classi benestanti, coloro che si credono sconfinatamente intelligenti, presuntosi quanto basta per non capire di essere stati “miracolati” soltanto per la loro disponibilità a posizioni “prone”, capaci soltanto di eseguire ordini talmente estrosi da confondersi quasi con i cropiers di Casinò.
Poveri berluscones , quasi quasi mi fanno pena ...
è davvero "tutto in movimento" come ha dettoo Gianfranco al Secolo sabato...
RispondiEliminae anche domenica si è visto e sentito.
cambiare aria alla Casa fa solo bene.
a presto, GB
http://lostonato.ilcannocchiale.it/
Interessante questo passaggio di Salvatore Vassallo sul Corriere:
RispondiElimina"In realtà la logica che guida Gianfranco Fini a me pare fin troppo chiara. Personalmente, come analista dei fatti politici, non escluderei che Fini abbia addirittura considerato l'ipotesi di sostenere un modello simile all'ispano-tedesco, ritenendo gli incentivi di quel sistema sufficienti a imporre una fusione tra An e Fi, in un momento in cui, in virtù dei sondaggi a lui personalmente favorevoli, riteneva di poter incassare in tempi brevi un definitivo sdoganamento e la leadership del nuovo partito. Ma l'inattesa vitalità di Berlusconi lo ha preso in contropiede. Per questo prima ha cominciato a balbettare cose contraddittorie e poi a dirle a voce alta sperando che nessuno si accorga di quanto siano contraddittorie: sì al referendum e sì al premio di coalizione. Se è vera la mia congettura, al contrario di quello che sembra, la sua aspirazione rimane la stessa. Vuole andare al referendum, con l'idea che il premio di maggioranza dato alla prima lista imponga a Berlusconi, con maggiore cogenza dell'ispano-tedesco, di tornare a patti con lui."
con un ritardo che più poderoso non si può, auguri! a questo punto di buone feste! sperando valgano ancora! a presto, GB
RispondiElimina...a nche di buon anno
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