03 luglio 2007

Storace: addio AN. Ecco il nuovo partito di destra.


"Vedo praticamente esaurita la funzione di Alleanza nazionale nella rappresentanza dei valori della Destra, con il suo leader molto impegnato nel tentare a tutti i costi, attraverso formule che si modificano quotidianamente e incomprensibilmente, di liberarsi di quello che appare sempre più un fardello ingombrante per i suoi disegni politici.
Credo che sia legittimo il tentativo dell’on. Fini di trasformare Alleanza nazionale nell’ennesimo partito di centro esistente in Italia, e conseguentemente ritengo di avere il diritto di non condividere questa prospettiva. Da un anno reclamo chiarezza, ma in Alleanza nazionale – salvo qualche rara e coraggiosa eccezione – non ho visto nessuno disponibile ad impegnarsi per pretendere coerenza rispetto alle idee con cui fondammo a Fiuggi la nuova destra italiana. Addirittura si rifiuta la celebrazione del congresso nazionale – cinque anni dopo l’ultimo! – con motivazioni assolutamente sconcertanti.
Evidentemente la coerenza e il primato della politica, oltre che il rispetto dello statuto, interessano solo me.
Preferisco lavorare alla strutturazione della Destra nel Paese per restituire una speranza a tantissimi militanti che da tutta Italia la rivendicano spaesati, disorientati, stanchi di svolte continue che ormai non fanno nemmeno piu’ notizia."

8 commenti:

  1. Subito alcune considerazioni sul simbolo del nuovo partito:
    ancora una volta se ne è sottovalutata l'importanza affidandone la realizzazione, presumo, a qualche ragazzotto "bravino col pennarello" (o con Paint). L'assoluta mancanza di professionalità si manifesta lampante nella elaborazione inguardabile della fiaccola del FdG (ma gliela lasceranno usare, poi?), nell'utilizzo dei colori (la bandiera italiana ha un Pantone ben preciso) e del lettering.
    Il risultato è un mezzo pasticcio, ben lontano dal fascino dei vecchi simboli politici con la loro essenzialità grafica "ancien régime" e non all'altezza delle nuove tendenze stilistiche da seconda repubblica, di cui quello di Forza Italia rappresenta ormai una vera e propria pietra miliare.

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  2. "Sono umanamente dispiaciuto. Trovo le motivazioni politiche addotte da Storace inconsistenti, perche' nessuno in Italia pensa che Alleanza Nazionale non sia piu' un partito di destra". Cosi' il presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, commenta le dimissioni dal partito del senatore Francesco Storace. "Ovviamente - spiega il leader di An - si tratta di capire cosa si intende per valori e programmi di destra".

    Come al solito il re (pardon il Presidente) di AN non ha perso l'occasione per sfoggiare la sua capacità di analisi politiche approfondite...
    Ma non si abbia paura, presto ci presenterà i veri valori e programmi di destra, alla luce del suo ultimo viaggio in Israele..

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  3. Scusate io il simbolo non lo ho ancora visto,dove lo si può "ammirare"?
    Quindi se c'è il simbolo,l'intento è quello di formare un nuovo partitino a destra,su posizioni reazionar-conservatori,senza cercare di coagulare(dando maggior rappresentatività e visione)quelli già presenti...insomma sarebbe la fine della destra radicale e dei suoi tentativi embrionali di contare elettoralmente.Possibile che Storace dia vita a un'altra aggregazione dallo 0,x?Non credo si voglia mettere in gioco fino a questo punto.E gli accordi presi con Romagnoli,la Floriani,Rauti,la Nipotini e chi più ne ha più ne metta?rimarrebbero completamente fuori dalla partita.
    Ma poi...storace continua a parlare di valori di destra,valori di destra...ci vuole una benedetta volta dire quali sono per lui questi valori?

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  4. Non hai visto il simbolo? Problemi di vista?


    A proposito di nuovo partitino:

    ''Immagino un percorso che da qui a
    ottobre porti a una costituente della destra e per la destra''. Cosi' Francesco Storace che oggi ha lasciato An, ha illustrato nel corso della trasmissione ''Otto e mezzo'' su La7 la sua
    strategia per ''verificare chi e quanti sono d'accordo con le mie idee''.L'ex governatore del Lazio ha precisato di non avere creato ancora una nuova forza politica. ''Il partito che ho in mente non e' ancora nato - ha spiegato - visto che per ora sto convocando la costituente della destra in modo da far partecipare anche i cittadini a questo processo''.
    (Storace.it)


    A proposito di destra radicale:

    La Floriani e la Nipotini sono la stessa persona, e non credo che Storace possa fare accordi con nessuna delle due.


    A proposito di valori:

    Riesce a definirlo in 5 parole, il suo partito?
    «Cattolico, solidale, europeo, occidentale, cristiano».
    (cuorineri.it)

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  5. Ho rispolverato un articolo del Messaggero del 19 Luglio 2005.
    Ecco una sintesi:

    ROMA - «Se nasce il partito unico della Cdl, qualcuno di voi dovrà pur fare un partito sulla destra», disse Fini ai suoi colonnelli, lasciandoli basiti e inquieti. Accadeva un paio di settimane fa, durante una riunione dell’ufficio politico di An. L’invito, serissimo, del presidente di An a fare la scissione, era rivolto soprattutto ad Alemanno e Storace, i più contrari alla dismissione per convergere insieme a Forza Italia e Udc nella casa comune della Cdl. Che Fini faccia assolutamente sul serio, anzi intenda accelerare al massimo per poter smantellare un partito ormai paralizzato da avversioni psicologiche prima ancora che politiche, è confermato anche dal testo della convocazione della direzione del prossimo 28 luglio. All’ordine del giorno, dopo la defenestrazione di tutta la classe dirigente, non c’è infatti l’organizzazione di via della Scrofa bensì «la partecipazione di An alla costituente del centrodestra e la legge elettorale». La sua scommessa unica, senza preoccuparsi di diversificare i rischi, è ormai correre sotto le insegne della casa comune della Cdl. E se una parte di An non si rassegna a chiudere bottega, prego si accomodi. Anzi, è lui stesso ad averla messa non solo nel conto, ma ad auspicarla, una scissione a destra.
    Spiega un alto dirigente vicino al leader: «L’idea è bissare il modello di Fiuggi, quando Rauti se ne andò per la sua strada, facendoci il favore di ripulire An dai più nostalgici». Il favore appunto. E che di questo si tratti, di un obiettivo dello stesso Fini, è assolutamente chiaro ai leader della Destra sociale.
    b.j. (da "Il Messaggero")

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  6. Cattolico,europeo,solidale,occidentale,cristiano?...Ma non c'era già un partito così?Insomma,Dio,Patria(ma solo le forze dell'ordine),Famiglia(o meglio family day),Atlantismo e Israele.Ce ne era proprio bisogno?
    Per la cronaca nel proseguo dell'articolo citato dal Cerchio si definisce anche ratzingeriano...
    Per l'anonimo(non poi così tanto per me):Fiore si è già tirato indietro,mentre per la da te sdoppiata(che sei briaco?) Floriani sono leggermente più possibilista del Cerchio!

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  7. L'eretico, leggi Storace, è sempre colui che sceglie e ha una dottrina. La sua scelta avviene però in difformità da quanto è stabilito dall'opinione prevalente che si barda del manto della verità assoluta e indubitabile. Agli occhi dell'ortodosso, “leggi Fini” non di rado fino a ieri a sua volta 'eretico' per un'altra ortodossia da lui soverchiata e sconfitta, l'eretico sceglie necessariamente il male. L'errore infatti è inscritto proprio nella pretesa di poter scegliere, laddove convengono solo ubbidienza sottomissione e rispetto, al potere “presidenziale” davanti a quanto è prescritto e tramandato-rivelato.
    Laddove il “sacrificium intellectus” è condizione prima di partecipazione alla decretata verità. Creatura diabolica, l'eretico, leggi Storace, manifesta sempre nella sua caparbietà i tratti del primo gran ribelle al divino ordinamento. Non c'è eretico se non luciferinamente arrogante. Non c'è eretico non “superbiae fastu plenus” (gonfio di superbia). Perché eresia è sempre sedicente verità pensata “contra Fini” vertitatem & contra omnium opinionem”. Chi si allontana dalla verità rivelata e predicata, dal “sommo presidente” commette il peccato più orribile. L'eresia, per il credente ortodosso, è la perversione per eccellenza: peste, cancrena, veleno, qualcosa di peggio dello stesso rifiuto di credere. Contro l'autore di un'eresia non ci può essere remissione di colpa. A suo carico è prevista e praticata anche la “damnatio in mortem“, la “damnatio memoriae”, con tanto di rogo politico, e dispersione delle ceneri.

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  8. AN: LE PEN: EREDE ALMIRANTE NON E’ FINI MA ROMAGNOLI (ANSA) - PALERMO,
    3 LUG - ‘’L'erede di Giorgio Almirante non e’ Gianfranco Fini ma Luca Romagnoli, autentico rappresentante dei valori migliori della destra e degli interessi nazionali'’. Lo ha detto il leader del Front national, JeanMarie Le Pen a Palermo riferendosi al segretario nazionale del Movimento sociale Fiamma Tricolore.(ANSA).

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