12 gennaio 2007

Idealismo e pragmatismo.

Alcuni amici della cosiddetta destra radicale sostengono che non sia conciliabile la critica al sistema con l’accettazione dei rituali democratici e in particolar modo di quelli parlamentari. A sostegno di questa tesi portano l’esempio di Pino Rauti, un tempo icona nera dell’alternativa al sistema e oggi costretto, per ragioni di bottega, all’alleanza con Berlusconi, emblema vivente dell’odiato liberal-capitalismo e del sistema che lo sorregge.
Attendiamo come sempre le opinioni dei nostri utenti, limitandoci a una breve considerazione: il limite di certe forze politiche della destra “antagonista” è sicuramente quello di non aver saputo tenere su due piani separati l’idealismo dal pragmatismo. Perché le idee, anche le migliori, possano affermarsi devono reggere la prova dell’immersione nella realtà contemporanea. L’obbiettivo di lungo termine sarà senza dubbio quello della costruzione di una società migliore, ma nell’immediato questa è la società nella quale ci si trova ad agire. Per cui, massimo rispetto per chi sogna più o meno utopiche terze posizioni, ma nel frattempo il buon Rauti e tutti quelli che, bontà loro, si dilettano a fare attività politica che cosa dovrebbero fare?
Del resto se Mussolini non avesse dato prova di grande pragmatismo alleandosi con il capitale, con la chiesa, con la massoneria e via discorrendo, non avremmo avuto, nel secolo scorso, l’unica vera rivoluzione (quella si, autentica terza via) che l’Italia abbia mai conosciuto.

1 commento:

  1. Preciso innanzitutto di sentirmi amico e anche ragazzo della Destra Radicale,il mio commento potrebbe essere di parte per questo.Mi limito ad alcune osservazioni.Proprio per le forti Idealita che la pervadono,per una concezione del mondo appunto radicale,cioe ontica e onni comprensiva,ma anche anti sistema,l odierna Destra Radicale (ma anche quella degli anni 70 se si pensa a quel che era il progetto di Terza Posizione)ha spostato il campo di "combattimento" da quello politico,considerato una dialettica priva di sbocchi,a quello esistenziale se cosi lo vogliamo chiamare.In politica qualsiasi tipo di opposizione risulterebbe sterile poiche impossibile e in questo campo gli unici risultati apprezzabili si possono ottenere solo col tatticismo,anche trasversale si badi ma che non e Mai,dirlo non corrisponde a verita,antagonismo.l uomo di DR gaurda con diffidenza anche coloro i quali si proclamano figli politici della DR,quali Fiamma(entrata ora nel partito della neonanata DR europea) e FN,poiche molto spesso hanno deviato gli impulsi e manipolato la visione del mondo(si pensi all esasperato conservatorismo).Nessuno insomma garantisce piena coincidenza fra idee e progettualita.Spostando il piano da un punto di vista esistenziale,la battaglia e prima di tutto con se stessi,per costituirsi a modello di uomo autocentrato,fedele a se stesso e in cio a cui crede.Solo in questo modo si potra costituire un avamposto per una Terza Posizione che non e utopia,ma vera alternativa che rifiuti quelle presunti esistenti,che si ponga come Sintesi e non come compromesso.Limite forse quello che tu dici,ma anche forza,forza di coerenza che invece manca a tanti,volonta di non corrompersi e non compromettersi.Su questa interessantissima discussione segnalo alcuni articoli di Gabriele Adinolfi apparsi di recente su noreporter.org e una conferenza che si terra il 9 Febbraio a CasaPound.
    Angelo con la spada

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