
Ci hanno invitati ad intervenire sull'argomento collegandoci ad un blog che riportiamo:
No D'alema Presidente della Repubblica
Dopo il rifiuto di Ciampi al secondo mandato, si prospetta un toto candidati da brividi. La coalizione di centrosinistra, guidata da Prodi, da più giorni fa trapelare la candidatura di Massimo D'alema alla Presidenza della Repubblica. L'attuale presidente dei Democratici di Sinistra, partito che a malapena raggiunge il 17% dei consensi in Italia, dovrebbe ricoprire la più alta carica dello Stato?
Quanto poco rispetto per le istituzioni c'è dietro a questa candidatura! Un vero e proprio ritorno al passato, quando nella prima repubblica la nomina a Capo dello Stato faceva parte degli accordi di Governo!
(www.nodalema.blogspot.com)
Vediamo di capirci.
Noi non nutriamo nessuna simpatia per il presidente diessino e in questo, crediamo, siamo in buona compagnia. Anche se condividiamo la felice analisi di Adornato: "D'alema appare molto antipatico ma anche molto capace. In realtà è molto meno antipatico e molto meno capace di quanto appare". Ma per quale motivo non potrebbe ambire al colle più alto? Perché è un ex comunista? E allora Gianfranco Fini, per dirne uno, dovrebbe essere escluso dalla corsa al Quirinale per ragioni identiche e contrarie? Andiamoci piano con le delegittimazioni: specialmente quando si è ancora sotto osservazione per la propria, di legittimazione.
Imbarazzante per il Paese un Presidente post-comunista? Questa repubblica da operetta, nata dalla resistenza e bla bla bla ha già avuto quello che si meritava. O forse per i moderati benpensanti di oggi il partigiano Sandro Pertini è stato meno imbarazzante del baffino nazionale? E quella vera e propria vergogna italica che rispondeva al nome di Oscar Luigi Scalfaro, ce la siamo già scordata?
No, ci dispiace, non siamo d'accordo. L'Italia, ahinoi, è una repubblica parlamentare: se D'alema in parlamento ha i voti necessari per essere eletto, che faccia pure il Presidente. In confronto allo scempio che farà il futuro governo (con tanti comunisti ancora in servizio) questo ci sembra proprio il male minore.
Perché contro?
RispondiEliminaChi pensa (come il sottoscritto) che la Destra sia in mano a dirigenti impreparati, ha certamente ragione.
Nonostante l'Italia sia divisa in due e che nessuna alleanza sia in grado di garantire la governabilità del nostro Paese, continuano imperterriti a non capire nulla degli umori della gente.
Gli elettori del centro-destra non hanno risposto agli appelli elettorali, fatti a colpi d’accuse nei confronti dei vecchi e nuovi comunisti, per aprire il dialogo” con L'Unione di Romano Prodi.
Chi ha votato il centro-destra, non dimentica certamente, il Prodi svenditore d’aziende, finanziatore illecito ed amnistiato, l’atteggiamento dei “comunisti Fassino e dello stesso D’alema” sui casi Telekom Serbia e Unipol.
I voti raccolti dalla Cdl non devono servire per cercare il dialogo e sponde nel centrosinistra, utili soltanto a chi deve “evitare processi e conflitti d’interessi, e a chi si predispone a prendere qualunque cosa gli sia offerta, qualunque sgabello intorno ad un tavolo.
Da questa tornata elettorale, l'unico dato emerso è che il centro-destra non sarà più al governo e dunque i suoi uomini, se vogliono pensare agli interessi dell'Italia, e non a quelli propri e delle proprie forze politiche, avrebbero l’obbligo di cominciare a prepararsi per cinque anni di “opposizione lacrime e sangue” attuando un vero programma d’opposizione, invece di inciuciare” come in queste ultime ore, per D’Alema Presidente.
La vostra analisi non ha niente da eccepire. E'vero siamo una repubblica parlamentare, non ci sono dubbi, quindi se qualcuno ha i voti perchè non farli contare. Certo è, però, che in questo caso non stiamo parlando di essere a capo di un governo o di una delle due camere, qui stiamo parlando del Capo dello Stato. Della persona che costituzionalmente mi dovrebbe rappresentare in ogni parte del mondo e d'Italia.
RispondiEliminaSe politicamente non ho nulla da eccepire, la cosa cambia sul piano personale. Infatti, per me che rappresento AN in un comune come Prato, stracciarmi le vesta perchè questi comunisti cattivi occupano tutte le cariche disponibili non fa altro che il mio gioco, ma in quanto cittadino italiano, non ho nessuna voglia di essere rappresentato da colui che a tutt'oggi è il presidente dei DS e che li rappresenta in Italia, tanto vale che m'iscrivessi ai Democratici di Sinistra. Non voglio un Presidente della Repubblica con ancora la tessera in tasca!
Poco importa se è un (ex)comunista, D'alema non ha fatto niente per l'Italia, salvo fare le scarpe a Prodi nel precedente governo di centro sinistra. Avrei preferito Ochetto (che eresia), almeno lui ha contribuito alla fine del partito comunista in Italia!
MATTEOLI: UNA SCIOCCHEZZA GRADIMENTO AN A D'ALEMA
RispondiElimina"Non escludo nessuno ma chiediamo un candidato scelto insieme"
Roma, 4 mag. "I deputati di AN voteranno compatti il candidato che il partito e i gruppi decideranno. Che al nostro interno ci siano delle preferenze per D'Alema è una sciocchezza, non è cosí. La stima nei suoi confronti è un'altra cosa". Lo ha detto Altero Matteoli, capogruppo AN al Senato, nel corso di SKY TG24 Pomeriggio, commentando alcune indiscrezioni giornalistiche che vorrebbero per il Quirinale il presidente DS gradito ad una parte di An.
"Noi non riteniamo la sua candidatura illegittima - spiega Matteoli - il problema è che ci sono state delle elezioni che hanno diviso a metà il paese e non è possibile che per l'elezione del presidente della Repubblica non si condivida il metodo e, se possibile ,anche un nome. Io non escludo nessuno, ma lo dobbiamo trovare insieme".
Fonte : Apcom
Vedi caro Banchelli? Per AN va bene chiunque. Basta che ci sia l'inciucio!
I tempi si preannunciano difficili per il futuro governo Prodi tra aumenti del prezzo del petrolio e del gas, delle bollette dell'elettricità, e della benzina, con effetti sui consumi oltre crisi montante con l'Iran. Vedremo se il curato di campagna continuerà fra qualche mese a parlare ancora di "felicità" e "cambiamenti profondi", due parole queste così care da ripeterle dieci volte su undici, tanto per convincersi anche lui. E quando si dice che il sacerdote sta preparando il programma di governo, in realtà si intende la composizione del puzzle delle cariche poiché i pretendenti sono molti. Ieri “correvano” voci che Prodi e Berlusconi si sarebbero messi d'accordo, dopo la elezione di Bertinotti a presidente della Camera, per mandare D'Alema al Quirinale.
RispondiEliminaSe così fosse, “Maximo” penserebbe di essere la persona più importante a dir poco dell'universo, sarebbe più facile avere una udienza con il papa che guardarlo soltanto solo di sfuggita. C'è solo da sperare che l'Italia non diventi a questo punto una repubblica presidenziale, con "Lui" presidente e Berty alla camera, piazza Venezia sarebbe ribattezzata Piazza del Cremlino, sì ma quella dei tempi dell'Urss.
Resta comunque il fatto che, con una maggioranza così contradditoria, sarà comunque difficile per Prodi, senza partito, senza carisma e senza programma, riuscire a governare un paese articolato e complesso come questo.
L'avanspettacolo della politica italiana continua
RispondiEliminaCome scriveva quel “geniale matusalemme” di Carlo Marx, l'uomo è il punto d'intersezione dei suoi rapporti sociali. Che è una versione epica del buon vecchio proverbio secondo cui "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". E allora se dialoghi nei modi che adesso sappiamo, in piccola parte, con l'amico degli amici dei furbetti del quartiere, e anche, direttamente, proprio con i furbetti del quartiere, allora non puoi pretendere di rappresentare quella grande parte della società italiana che vive con 1.200 euro al mese, o anche meno.
Loro lo sanno, perché sono abbastanza “scafati” da rendersene conto, e che nonostante tutto sono riusciti a contenere entro limiti accettabili l'emorragia elettorale, così come sono riusciti, indorandoci le amare pillole, a traghettare, seppure con fatica, una parte del loro elettorato là dove il coro dei revisionisti storici li spingeva.
L'unico rallentamento, ogni tanto, è rappresentato dalla necessità di non perdere del tutto il contatto con il proprio elettorato, che non riesce a capacitarsi della deriva, non se la sa spiegare, ma non sa neppure rinunciare alla propria storia, e quindi non può credere di essere stato abbandonato in favore di scarpe da due milioni di vecchie lire, leggi che introducono il precariato di massa, e barche in leasing.
Che altra prova occorre per completare la dimostrazione scientifica che questa classe politica ha ormai raggiunto lo stato fisico caratteristico dell'oligarchia? Cioè di un gruppo definito di persone che, a prescindere da cosa li divide, sono accomunate dalla cura di impedire alla gente che le ha elette di ficcare il naso negli affari loro, cioè negli affari pubblici.
Siamo al si salvi chi può ai patti, più o meno segreti, stanno ricollegando intese ed interessi dove il “pericolo maggiore” per gli Italiani e quello di rivedere la vecchia Democrazia Cristiana che suonerà le trombe dell'adunata richiamando le truppe cammellate che si erano disperse provvisoriamente nei due campi alle quali si aggiungerà il neo democristiano Rutelli, per far risorgere il nefasto “compromesso storico” in nome di una “governabilità condivisa”.
Perchè Non D'Alema:
RispondiEliminapossiamo davvero stupirci del fatto che a risultato elettorale ufficializzato dalla Cassazione, la casa delle libertà non sembri in alcun modo intenzionata ad abbandonare l'opposizione ad oltranza ad ogni più elementare principio democratico, tra cui la sovranità del voto dei cittadini? ci si poteva attendere altro da una forza politica che durante cinque interminabili anni di governo irresponsabile ha fondato la ricerca del consenso e la difesa del proprio criminoso operato sul carattere illegittimo e realmente illiberale del regime berlusconiano, sfruttando la caratteristica di chiara anomalia, assolutamente incompatibile con la democrazia, del potere contemporaneamente economico, poltico, mediatico del cavaliere per affermare ed imporre le proprie decisioni contro l'interesse del paese? è evidente che il presidente del consiglio uscente non intende mollare la presa, e la schiera dei suoi ciambellani e nunzi di corte gli fa eco, tra rimostranze ridicole e ricorsi inutili, nel costruire e nel propagandare un quadro in cui la vittoria dell'unione andrebbe, in spregio agli elettori, ignorata, favorendo un ipotetico e irrealizzabile "governissimo" che permetterebbe al cavaliere di rimanere in sella, o quantomeno una qualche specie di incucio che dovrebbe portare un mafioso a diventare presidente della repubblica. credo fermamente che il prossimo governo di centrosinistra non potrà, in alcun modo, ridare futuro e speranza al paese se non riportando quest'ultimo in una condizione netta e pulita di rispetto delle regole e delle istituzioni, e dunque abbattendo, non per un qualsivoglia desiderio di vendetta paventato dal centrodestra e simpatizzanti, ma in quanto -ripeto- illegittima, la posizione privilegiata da cui il cavaliere può permettersi, come si è già permesso, di creare ancora seri danni.
Berlusconi quell’inciucio lo cerca come il Graal, perché il rischio di essere messo da parte, di non contare più niente, non se lo può permettere.
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