Francamente non ci aveva appassionato per niente la polemica preventiva e la "suspence" che ammantavano il debutto della trasmissione televisiva dell'ex molleggiato nazionale. Celentano, icona di se stesso, oggi musicalmente sopravvissuto solo grazie a dei brani confezionati dalla coppia Mogol-Bella, non rientra nella lista dei nostri riferimenti artistici. Figuriamoci in quella dei pensatori! Il tipo, che giustamente si definisce "re degli ignoranti", parla a vanvera di cose fuori dalla sua portata (mirabolante la sua definizione dell'Illuminismo come "movimento culturale") e sciorina per ore una sequela di ovvietà in puro stile post-comunista, post-ecologista, post-noglobal ecc.ecc.
Però sul tormentone del ritorno in Rai dei vari Santoro, Biagi, Luttazzi e compagnia bella ci sembra il caso di fare una semplice, banale considerazione.
Il governo di centrodestra, che in quanto tale non può che essere composto da loschi figuri dediti alla repressione di ogni forma di dissenso e allo smantellamento dell'ordinamento democratico, ha concesso all'opposizione la Presidenza Rai (Petruccioli), la Direzione Generale (Meocci) e la Vigilanza (Gentiloni). Il tutto alla vigilia delle elezioni, quando il monopolio dell'informazione televisiva da parte della sinistra assumerà ancor più valore. I parlamentari del centrodestra sono stati capaci di fare le barricate e di arrivare quasi allo scontro fisico per imporre la legge elettorale, la ex-Cirielli, la devolution e altre simili amenità, mentre sulla Rai hanno dimostrato un così britannico "gentleman agreement". Che ganzi!
E' pericoloso vivere nel mondo non a causa di chi fa del male ma a causa di chi guarda... e lascia fare.
RispondiEliminaPenna Nera
Esemplare il commento del ministro Landolfi: "Una rock-ciofeca...Ho visto un Celentano lento e strumentalizzato: sono contento di aver deciso di non aumentare il canone della Rai".
RispondiEliminaEsemplare perchè, ancora una volta, dai "protagonisti" di AN in ambito comunicazione, arrivano solo battutine e ovvietà, senza le benchè minima traccia di riflessione e analisi.
Nessuna riflessione ad esempio sul fatto che le scempiaggini del molleggiato sono comunque arrivate a quasi 12 milioni di spettatori.
Fino a qualche tempo fa la folle strategia del Casino' delle libertà consisteva nel lasciare alla sinistra il quasi monopolio delle trasmissioni di approfondimento politico, opponendo ad esse forme demenziali di programmi di evasione.
Ora anche in ambito generalista di massa si da via libera alla propaganda cattocomunista, con una strategia alla Tafazzi che lascia allibiti.
Peraltro niente di nuovo rispetto alla consueta riflessione sulla nullità politica e culturale della classe dirigente della Cdl e di AN in particolare.
Quanto al Canone Rai forse sarebbe stato "popolare" nonchè utile se non abolirlo almeno dimezzarlo; nel caso di vittoria della Cdl alle prossime Politiche sarebbe stato un buon argomento per una sana "epurazione" dei miracolati milionari , nel caso di vittoria dell'Unione a lei l'onere (credo assai impopolare ) di riaumentarlo
Un cameratesco saluto
"Adriano Celentano è un moralista con le tasche piene di soldi". Lo afferma il deputato di An Maurizio Gasparri intervistato da Radio Radicale. "Il suo programma - spiega - mi è sembrato un tuffo nel passato, toni astiosi, una polemica antiamericana datata. Anche la frase pronunciata da Santoro 'stiamo tornando' non si capisce se si tratta di un annuncio o di una minaccia". Secondo Gasparri, "tutto questo dimostra che pur lamentandosi sempre, la sinistra occupa in realtà molti spazi . Celentano mi ha deluso anche come cantante: ha stonato 'Azzurro'. Lo share è in linea con il battage che è stato fatto alla trasmissione, ma ho un giudizio francamente negativo. Celentano fa il moralista, ma lo fa con compensi molto ampi". Quanto a Santoro si tratta di un militante politico, lo è da sempre, continuerà ad esserlo se tornerà in tv, trovo poco serie le sue dimissioni dal Parlamento europeo". "Il mio auspicio - conclude Gasparri - è che se tornerà in video la stessa cosa sarà possibile anche per altri militanti politici di idee diverse dalle sue. Che Santoro sia un fazioso non lo dice l'editto di Berlusconi da Sofia, ma l'Authority delle tlc". (ANSA)
RispondiEliminaCon grande coraggio e forza d'animo giovedì sera ero tra quei 12000000 di telespettatori.
RispondiEliminaSono sincero, sono contento di non essermi perso la trasmissione. Troppo spesso mi sono chiesto che senso aveva ancora definirmi uomo di destra.
Ecco lo scemeggiato andato in onda l'altra serà ha dato un senso alla parola destra.
Infatti la demenzialità con la quale sono stati affrontati temi importanti come la libertà di stampa e la libertà di espressione, la ricorrenza della parola sinistra accostata a libertà, e della parola censura accostata alla destra, ridimensionano di molto quel mondo culturale a cui si richiamano i post comunisti.
Ho provato un senso di smarrimento quando qualcuno ha provato a citare l'illuminismo senza, evidentemente, sapere di ciò che stava parlando. Ho provato disgusto quando Santoro ha pronunciato la parola cultura.
Chi come lui usa la cultura per il proprio interesse, chi come lui crede che la cultura sia di parte, chi come lui pensa che le "merde di luttazzi" siano libertà di espressione, chi come lui parlano di cultura con rabbia, non meriterebbero di stare nel rango del giornalismo.
Il problema vero della libertà di espressione in Italia è che nessun giornalista è più capace di fare opinione, nessun giornalista ha più le palle per fare un giornalismo di denuncia. Uno tra i pochi forse è rimasto Beppe Grillo, rilegato nel mondo di internet, esiliato a giro per teatri che ha visto bene di non contaminarsi col pressapochismo di Celentano.
Proprio celentano che ricorda l'illuminismo, avrebbe dovuto ricordare a Santoro che i più grandi pensatori e giornalisti sono nati nel secolo scorso, sono cresciuti e si sono affermati a fine ottocento inizio novecento. Sono diventati grandi perchè LORO SI avevano fatto una scelta: non allinearsi!!!! fare opinione!!! elevare il dibattito.
Gianbanc
Questo governo a dimostrato ancora una volta la propria incapacità nella gestione del "potere". Permettere che la RAI, foraggi a suon di milioni personaggi ormai stantii, vedi Celentano, accompagnati da neo e veteri comunisti, dileggino l'opera del governo stesso.
RispondiEliminaA quanti nel centro-destra si affannano a commentare l'indecente spettacolo con banali battutine da avanspettacolo, dobbiamo ricordarli che la saggezza popolare viene loro incontro affermando che:
Chi è causa del suo male, pianga se stesso.
Penna Nera
Citare per citare, mi sembra ben azzeccata la celebre morale messa in bocca a Lucia nel finale dei Promessi Sposi"....Io non sono andata a cercare i guai: sono loro che sono venuti a cercar me... i guai vengono bensì spesso perche ci si è dato cagione; ma la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani..."
RispondiEliminaPatrizio Giugni
Celentano predica, sputa sentenze, generalizza, fa tutto e il contrario di tutto. Fa discutere, fa scontrare, fa parlare.......TUTTI gli corrono dietro!!!!!!. Ma chi è rock, noi o lui? e chi è lento?
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