Ci risiamo. Puntuali come un’imposta di bollo ad ogni
campagna elettorale tanti vecchi “camerati” si preoccupano, si fa per dire,
delle mie intenzioni di voto. Probabilmente è già fin troppo nota la mia scelta
di non recarmi, da svariati anni, alle urne. E pare incredibile ma ogni volta,
a detta dei “camerati”, è una questione essenziale, di vita o di morte. Beati loro che ancora credono che i
“ludi cartacei” servano a qualcosa. Che ogni volta si prodigano a costruire
dighe, a fare fronte, a gettare ponti, a svoltare epocalmente…
Io, serenamente, mi lascio affascinare dallo spettacolo di
tanto frenetico movimento e, in particolare, dalla diaspora ex-missina. Un
patrimonio, quello missino, che in molti vorrebbero spendere come unici eredi
testamentari, salvo poi rinnegarlo ad elezioni passate.
Quindi, ribadito per l’ennesima volta che quella del
Movimento Sociale è stata un’esperienza unica e irripetibile, perché non ci
sono più quei tempi storici, perché non ci sono più i partiti di quei tempi e
soprattutto non ci sono più gli Uomini politici di allora, diamo un’occhiata a
questa diaspora e vediamo se c’è qualcosa di appetibile. Qualcosa che ti faccia
alzare domenica mattina, cercare la tessera elettorale ammuffita, un documento
di identità e metterti in coda al seggio.
In teoria dovrei avere vecchi “camerati” in queste liste:
Popolo della Libertà, La Destra, Fratelli d’Italia, Fiamma Tricolore, Forza
Nuova, Casapound e finanche Futuro e Libertà.
Sempre in teoria direi che di queste liste l’unica in grado
di eleggere parlamentari in Toscana sia quella del Berlusca. Oddio, già il
porcellum non è proprio quello strumento in grado di farti correre alla sezione
elettorale di competenza, se poi significa far eleggere dei volti nuovi come
Altero Matteoli e delle donne di comprovata capacità e competenza come Monica
Faenzi, allora si capisce bene perché difficilmente domenica prossima uscirò di casa.

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