21 febbraio 2013

Bagatelle per un voto.

di Patrizio Giugni

Non ho nulla di speciale contro chi andrà  a votare per il PdL ed i suoi miseri  alleati. Perché elettori, voglio dire perché semplicemente poveri diavoli come noi, tutti bipedi alla ricerca di un partito da votare. Non mi danno nessun fastidio: un elettore pidiellino vale forse un elettore del centro-sinistra, in parità di un grillino, di un “rivoluzionario”. 
Ma è contro i personaggi presenti nelle liste del PdL che mi rivolto, che divento cattivo, che ribollisco sino in fondo all’anima. Sono contro questi personaggi atoni e svuotati di valori, sono contro la cupezza di un’esistenza ridotta alla sua mera scansione fisiologica di ottenere e mantenere privilegi immeritati. Solo anticonformismo il nostro? La storia della politica di questi anni parlerà anche il linguaggio di chi si asterrà dal voto. La storia si scrive non con l’andare controcorrente solo per il gusto di andarci, ma per la consapevolezza di un compito ben preciso di fronte ai propri simili: quello di dire e dimostrare la verità senza veli, nella sua crudezza, nel suo nulla  riempito di cadaveri, di guerre e fallimenti politici che si vogliono dimenticare o nascondere. A noi,  non resta che far sì che la memoria, la nostra memoria, sia qualcosa di più di una pur alta letteratura e poesia: sia testimonianza che dia adito ed energia alla nostra ostinazione, alla nostra volontà di raccogliere gli sparsi resti di una speranza e di un sogno mai sopiti, che non sarà la falsa onnipotenza delle forze di questa epoca marcia ad impedirci di far risorgere dalle ceneri fino a farla diventare vittoria.



1 commento:

  1. Soliti fascisti sempre pronti a criticare invidiosi ed gelosi. Rimanete pure a casa vinceremo anche senza di voi.

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