Le improbabili primarie del PdL assomigliano sempre di più a
una farsa. Nessuno sa quando, come e soprattutto se si terranno, ma tutti si
agitano per organizzarle. Qualcuno, forse troppi, anche per candidarsi.
Chiariamo subito un punto: le cosiddette primarie per la scelta del candidato premier sono una vera e propria
stronzata. Una patetica scimmiottatura di quanto accade, con ben altri
risultati, nel centrosinistra. Un partito vero, che avesse il necessario dibattito
interno, che promuovesse la meritocrazia come regola e non come slogan e che,
soprattutto, celebrasse veri congressi a scadenze regolari, il proprio leader e
quindi il candidato premier se lo troverebbe già bello e pronto. Decisamente
più utili sarebbero delle primarie per individuare altri tipi di candidati, dal
sindaco al parlamentare passando da tutte le cariche alle quali oggi si viene
gentilmente nominati.
Ma tant’è: è bastato l’annuncio, a giorni alterni, del
ritiro di Berlusconi che si è scatenata la bagarre. Tutti a sgomitare come se davvero si dovesse scegliere il
prossimo presidente del consiglio. Ma non è abbastanza chiaro a tutti che,
semmai le primarie andassero in porto, si tratterebbe di individuare il
candidato del terzo partito italiano? Un partito del quindici percento nella migliore
delle ipotesi e destinato ad una lunga e meritata opposizione. A meno che,
verosimilmente, non si lavori per una soluzione che prolunghi l’esperienza del
governo “tecnico” e riproponga la possibilità di ulteriori inciuci e di nuovi,
miseri, posti di sottogoverno.
In realtà la fibrillazione che ha colpito quel che resta del
PdL assomiglia ad un “rompete le righe”, dove tutti i più o meno celebri
personaggi responsabili del fallimento del centrodestra cercano spasmodicamente
di salvare le proprie personali posizioni di privilegio.
L'analisi non fa una piega.
RispondiEliminaResta il fatto che forse dal rompete le righe qualcosa di buono nascera.
Per quanto mi riguarda, Meloni sarà un alternativa!
gianbanc
Caro Gianbanc, ma tu credi davvero che la Meloni si candidi alla presidenza del consiglio? Ovviamente non ci pensa neanche lei, al di là del fatto che il centrodestra perderà le elezioni. Ma ce la vedi la Giorgia ai summit con la Merkel, Putin e Obama???? Dai, non scherziamo. E' già dura in quel contesto immaginarsi Renzi, che al suo confronto sembra un grande statista. La Meloni cerca solo di riposizionarsi nell'ambito del futuro partito e per farlo ha bisogno del vostro impegno nel raccogliere un numero copioso di firme. Non dico di voti perché sono convinto che le primarie non si faranno.
RispondiEliminaComunque tra breve affronteremo anche il tema del "rompete le righe" a livello locale. Così ci divertiamo un po'...