07 aprile 2011

Norme transitorie.


di Francesco Maria Del Vigo

La proposta di abolire la norma che vieta la ricostituzione del partito fascista ha agitato il mondo politico e il presidente della Camera che l'ha definita assurda.

Roba d'antiquariato, cose da vecchi camerati. La proposta che ha fatto tanto discutere il mondo politico italiano di abolire la norma che vieta la ricostituzione del Partito fascista, parte da cinque senatori. Storie di neofascismo e di militanza missina, di sedi (anche se loro le chiamavano federazioni) chiuse col fuoco e di cambiamenti: da Salò a Fiuggi con qualche pit stop a Predappio. Poi i tempi passano e con loro l'Italia e anche gli uomini e così il fascismo rimane un fenomeno buono solo per finire sui libri di storia. Eppure l'idea di abrogare la norma transitoria continua a destare molto scalpore. "Questa proposta - spiega Achille Totaro, parlamentare del Pdl -, è stata presentata a più riprese da parlamentari di varie tendenze politiche. Penso ai radicali, ma anche a Fini che ha promosso questo tipo di iniziativa in passato". Fini, sì, proprio lui. Il cammino dal Fronte della Gioventù al "fascismo male assoluto" è stato un percorso lastricato di incertezze e indecisioni. C’è chi ricorre alla memoria storica per ricordare quelle battaglie vissute: "All’inizio di ogni legislatura presentavamo questo tipo di iniziativa. Lo abbiamo fatto quando eravamo Msi, poi nel ’94 e anche nel 2001".
Nella seduta del 16 maggio del ’94, viene ricordato, tutto il gruppo di Alleanza nazionale venne criticato da esponenti del centrosinistra - Occhetto in primis - per aver presentato una proposta di legge, "recante le firme dell’onorevole Fini, del vicepresidente del Consiglio dei ministri, Tatarella, del sottosegretario Trantino". In realtà lo stesso Occhetto riferì poi nei giorni successivi che la proposta fu ritirata. C’era anche la firma di Fini? "Può benissimo essere", conferma Donato Lamorte. "Quella è solo una questione di principio. Si può pure togliere la norma transitoria, tanto mica può ricostituirsi un partito fascista... C’è la legge Mancino", aggiunge l’esponente di Futuro e libertà e "comunque in quel tempo tutto il partito la pensava allo stesso modo". Ora per il presidente della Camera la proposta è una follia. Allora il fascismo era un patrimonio ideologico da attualizzare e portare oltre il giro di boa del millennio con il "Fascismo del duemila". Quando durante i comizi la folla missina inneggiava a Fini come "il nuovo Mussolini". Oggi la stessa proposta che fino a qualche anno fa non aveva problemi a sigillare con la sua firma è diventata "assurda". La storia è sempre la stessa e gli uomini anche, ma sono cambiati i fini...

6 commenti:

  1. Sull'argomento avrei voglia di dire due cose:

    La prima di sostegno a tutti coloro che considerano Fini un reietto.

    La seconda sull'ipocrisia dei 5 Senatori. Infatti a differenza delle altre volte la proposta non è stata fatta ad inizio legislatura, segno di un effettivo volere di "testimonianza politica" e attaccamento ad una comunità. Questa volta viene presentata in un momento delicato per le sorti del governo, ma soprattutto ad un mese dall'inizio delle campagne elettorali per le amministrative, dove il centrodestra andrà diviso (Vedi ad esempio LATINA), ed ecco quindi la caccia al voto fascista!

    Gianbanc

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  2. Interessante lo spunto di Gianbanc, anche se, a onor del vero, lascerebbe sottintendere una discreta capacità strategica dei cinque formidabili senatori, tra cui qualche nostra vecchia conoscenza.
    Potrebbe trattarsi di una semplice "svista", un ritardo tecnico dovuto alla scomparsa dei gruppi parlamentari di AN dopo la fusione nel PdL.
    Anche perché se c'è una strategia è fin troppo evidente che questa proposta, in questa fase politica, ha ottenuto l'unico risultato di mettere in difficoltà il governo.
    Chi ha orecchi per intendere...

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  3. Di buone intenzioni è, notoriamente, lastricata la via dell'Inferno.Quando ad esse si aggiungono il gusto tardomissino (per intenderci il post Almirante)per il gesto fintamente rivoluzionario nonchè il vuoto politico coltivato come valore dal berlusconismo i risultati si vedono.
    La proposta, riducibile ad un modesto appello dei sentimenti, è in realtà priva di qualsiasi senso ed utilità politica.
    La XII disposizione transitoria, nella sua formulazione (volutamente?) ambigua non ha mai rappresentato alcun ostacolo alla nascita di partiti e partitini più o meno dichiaratamente neofascisti.
    Semmai il problema vero è costituito dalle leggi Scelba e Mancino la cui ambiguità e origine è assai più densa di pericoli.
    Buona cosa sarebbe stato se i parlamentari in questione avessero proposto l'abolizione di tutte le norme che colpiscono la libertà di pensiero, la cui sola esistenza dovrebe suonare stonata a chi pomposamente si attribuisce il titolo di Popolo DELLE (plurale) Libertà.
    Ma naturalmente questo vorrebbe dire fare politica, attività che nel sultanato non è prevista, soprattutto per i Nominati.

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  4. E adesso anche i libri di testo di storia....ancora convinti che non dipenda dalla vicinanza con le elezioni?

    a breve qualcuno rispolvererà una proposta di legge sulla questione morale......ops forse questa no

    Gianbanc

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  5. O Bellini. hai visto che Storace t'ha copiato la foto di Fini?

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  6. .....ora è arrivato anche lo spauracchio comunisti!

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