
Sembrava che la componente finiana dovesse prendere quota anche a Prato, imponendosi fin da subito come da contraltare alla maggioranza dei berluscones del Popolo della Libertà. Ma, quando si è trattato di passare dalle parole ai fatti, ovvero dalla firma al web appello alla costituzione dei circoli finiani di “Generazione Italia” soltanto Federico Lorusso ha fatto il passo. Gli altri a partire dal presidente del consiglio comunale Bettazzi provano a smorzare la questione: “E’ chiaro che rimaniamo finiani, ma preferiamo che siano i giovani a farsi avanti in questo momento”. Quindi ecco la scelta di percorrere una strada diversa, quella dell’associazione “Nuova Prato” che a partire da stasera riunirà tutta la componente degli ex An, Bettazzi, quindi, insieme agli assessori Filippo Bernocchi e Gianni Cenni, i consiglieri comunali Giancarlo Auzzi, Gianluca Banchelli, Alessandro Giugni e Fulvio Ponzuoli.
Cito questo breve passo dalle notizie di Prato perché mi sembra sintomatico del caos che regna nella politica di oggi. Una sarabanda che non lascia indenni neanche i piccoli personaggi del teatrino locale, questi statistelli in sedicesimo, baciati da un'insperata sorte e, malgrado la loro insipienza, proiettati nell'empireo della casta che conta. E che di politica campa.
Vale anche per costoro, e forse a maggior ragione, quello che da tempo suggeriamo a Gianfranco Fini: che si decidano una buona volta! Non abbiamo sentito uno di loro rivendicare l'orgoglio di appartenenza allorquando l'ex presidente decise, motu-proprio, di sciogliere il partito nel quale militavano. Non abbiamo letto dichiarazioni pubbliche di presa di distanza al momento di candidarsi con il tram del PdL verso agevoli elezioni. Non abbiamo visto dimissioni sdegnate e virili. Niente renitenza alla leva quando il sacro fuoco della poltrona ha chiamato!
Adesso, seguendo le piroette del presidente della Camera, si danno da fare per riproporre anche nella nostra città il triste spettacolo di un partito che nacque dalla fusione di due diverse forze politiche affini ma non uguali; alleate ma non unificabili.
Torniamo a ripetere: c'era davvero bisogno di sciogliere due partiti, di rinnegare coloro che li avevano fondati, di disperdere una comunità intera, umana prima ancora che politica, di buttare alle ortiche un patrimonio valoriale accumulato in mezzo secolo di lotte e di sacrifici, per tornare a coltivare questi miseri orticelli seminati di patetiche ambizioni personali?
Lo diremmo a Fini, se servisse: ce l'avevi un partito. Anche troppo bello per le tue capacità. Tu l'hai voluto estirpare come se fosse un dente marcio. Ora vedi di non rompere i coglioni.
E lo diciamo anche ai suoi vecchi e nuovi seguaci in terra di Prato: questi giochetti di palazzo sono la dimostrazione di come al giorno d'oggi la politica sia espressione della parte peggiore della società. Davvero volete rimarcare la vostra identità diluita nel calderone berlusconiano? Potevate pensarci prima a dire il vero, ma se proprio non potete farne a meno, anche se tardivamente, date una prova di dignità. Dagli incarichi, specie se ben retribuiti, ci si può sempre dimettere.
Ma che ve lo dico affa'...
E' un vero peccato Bellini che tu abbia lasciato l'attività politica.
RispondiEliminaComplimenti.
Stanno solo aspettando che il PDL si sfasci, troppo forte la figura di Silvio per solo pensare di fare qualcosa di diverso. Mica si chiama Gianfranco!!!!
RispondiEliminaesecutivo PDL
Dubito che i personaggi citati nell'articolo auspichino lo sfascio del PdL. Casomai il contrario; senza il partito di Berlusconi sarebbero tutti disoccupati! Per questo non si capiscono certi "ritorni di fiamma" da parte di chi, forse perché estraneo a quella storia, non ha mosso un dito per salvare l'eredità della destra politica italiana.
RispondiEliminaAll'anonimo che si rammarica perché ho lasciato la politica attiva (e che sembra mi prenda un po' per il culo...) dico solo di non preoccuparsi: visto il letamaio che è diventata, gli garantisco che la politica non mi manca affatto.
Caro cerchio, aspettiamo e vedremo, non manca poco, dentro il carrozzone si balla più di quello che si vede fuori.....CENNI di cedimento all'orizzonte, sia in città che nel paese, poi mi sbaglierò. Il Tempo Breve ce ne renderà di conto...
RispondiEliminaPS
il fatto da considerarsi è che sono di più quelli che non ci campano con il pdl che viceversa....e ultimamente le aspettative (disattese) che una fetta d torta toccasse a tutti sono aumentate
esecutivo PDL
Un altro episodio a conferma di quanto stiamo dicendo:
RispondiEliminanell'ultima seduta del consiglio provinciale di Prato il PdL si è "spaccato" su una mozione presentata dall'UDC volta a ripristinare il voto di preferenza nella legge elettorale Toscana. I consiglieri Cocci e Mugnaioni hanno votato a favore mentre il resto del gruppo PdL ha votato contro. E fin qui niente di male, anzi; agli amici Cocci e Mugnaioni va, se serve, il nostro plauso e la nostra solidarietà. Diverso, invece, è il giudizio che merita la motivazione con la quale i due consiglieri ex aenne hanno espresso il loro voto: “Si tratta di una mozione cara alla nostra storia di esponenti di Alleanza Nazionale".
Ma quando mai? Si tratterà semmai di qualcosa di caro alla loro storia personale, non a quella dell'ex partito di Fini. Alleanza Nazionale, in Toscana, volle e sostenne l'infame legge elettorale che abolì le preferenze e aumentò il numero dei consiglieri da cinquanta a sessantacinque. Un patto scellerato stretto tra il proconsole matteoliano Riccardo Migliori, Forza Italia e il partito democratico toscano.
sicuramente Mugnaioni non la intendeva così, comunque giusta precisazione. In dichiarazione di voto è stata citata la raccolta di firme fatta contro il famoso inciucio.
RispondiEliminaComunque mi unisco al plauso di chi ancora resiste "dignitosamente" in questo partito di affaristi!
Il finiano Federico Lorusso: “E’ giusto sostenere la reintroduzione del voto di preferenza come hanno fatto i due consiglieri provinciali”. Sulle stesse tesi anche un altro consigliere vicino a Fini, Fulvio Ponzuoli che promette: “Voterò sì ad una mozione che indicherà alla regione di tornare alle preferenze”. E Gianluca Banchelli che a suo tempo ha condotto una campagna per la sua reintroduzione, difendendo le sue tesi fino al costo delle dimissioni da coordinatore regionale di Azione Giovani in contrasto aperto con il plenipotenziario di An, Altero Matteoli è ancora più convinto. Ancora avvolta nel mistero, invece, la posizione dell’ex aennino eccellente, Maurizio Bettazzi che annuncia una posizione “completamente diversa” da tutte quelle emerse in queste ore.
RispondiElimina???
Capperi, la terza via! Non stiamo più nella pelle...
Buongiorno, ho letto oggi che chi non sta con Cosentino è fuori dal PDL, credo che allora starò fuori!!!!!
RispondiEliminaGianbanc
Sono rimasto basito neL leggere :"Buongiorno, ho letto oggi che chi non sta con Cosentino è fuori dal PDL, credo che allora starò fuori!!!!!
RispondiEliminaGianbanc"
banchelli ma è mai possibile che quando apri bocca spari solo .......? come recita un proverbio popolare " daLle rape ....
IL LEGIONARIO