
"Secolo d’Italia” 7 maggio 1992
La Storia sta dandoci una rivincita di cui siamo orgogliosi.
Ai combattenti della Decima riuniti alla Piccola Caprera il Segretario nazionale del MSI-DN Gianfranco Fini ha inviato un messaggio di saluto e di solidarietà, letto ai partecipanti dal Comandante Buttazzoni ed accolto con un grande applauso. Eccone il testo:
Ai combattenti della Decima, espressione più alta del valore dei nostri soldati, va il cameratesco saluto di tutto il Msi. A chi, come voi, difese l’onore e la dignità della Patria nel momento più tragico e doloroso della nostra storia nazionale, deve rendere omaggio ogni italiano: ognuno di voi e con voi tutti i combattenti delle Forze armate della Rsi, rappresenta la prova che chi è vinto dalle armi ma non dalla storia, è destinato, con il passare del tempo, a gustare il dolce sapore della rivincita.. I vostri ideali, raccolti idealmente dalle giovani generazioni, hanno già trionfato, ed i nemici di ieri, vincitori militari solo per la preponderanza delle forze in campo, sono i grandi sconfitti della fine secolo. Dopo quasi mezzo secolo il fascismo è idealmente vivo, dopo solo tre anni dalla caduta del muro di Berlino, il comunismo è definitivamente morto. Nessuno lo rimpiange, in milioni lo maledicono. E chi, come voi, ha sempre combattuto per un’ Italia migliore, non può non avere avuto un moto di spontaneo orgoglio. L’orgoglio di chi sa di essere nel giusto, il 25 aprile 1992, cioè il giorno in cui, per una imperscrutabile volontà del destino il Capo dello Stato ha sepolto la Repubblica nata dalla resistenza.
Molto c’è ancora da fare, comunque, specie per cancellare le leggi barbare della discriminazione e dell’odio istituzionalizzato. Soltanto dopo si potrà davvero parlare di pacificazione nazionale.
Come sempre, il Msi sarà al vostro fianco.
Gianfranco Fini
In onore del suo maldestro protagonismo, voglio offrire un trittico per Gianfranco Fini:
RispondiElimina- Alcune delle più riuscite ‘capriole’, degne del miglior circo della politica...
www.spigoli.info/archives/190
- Un'introduzione semi-sconosciuta che non t'aspetti...
www.spigoli.info/archives/188
- La 'maledizione di Montecitorio ha colpito anche d'estate...
www.spigoli.info/archives/184
Dall'orazione funebre di Fini per Almirante e Romualdi (Maggio 1988)
RispondiElimina(…) Voi, Almirante e Romualdi, siete stati gli alfieri di questa Italia che ha incivilito il mondo, che ha versato il suo sudore e il suo sangue per onorare il lavoro fecondo e la tradizione gloriosa di questo vostro e nostro popolo, di quella Italia che ha dato al mondo sapienza, leggi, poemi, chiese, esplorazioni, cultura, arti. Due alfieri di quella Italia che non cambia bandiera, che non si vende, che non rinnega, che non tradisce.
(…)
Ci avete insegnato che un popolo senza radici non ha futuro, così come un albero senza radici muore.
(…)
No, caro Almirante, il testimone non è caduto a terra. E’ in buone mani. In mani giovani, in mani forti, in mani che non cederanno. Lo porteremo avanti, avanti, avanti anche per te, anche con te. Perché tu, Almirante, perché tu, Romualdi, non ci lasciate. Voi restate fra noi, alla nostra testa, in piedi. Come sempre siete vissuti.
(…)
"Anche nel campo dello sport il Fascismo, quindi, ha lasciato un’impronta incancellabile: non solo per le tante vittorie, per i tanti stadi e impianti che ancora oggi accolgono gli atleti, per la sapiente e oculata strategia legislative che fu varata, ma soprattutto per quella ventata di giovinezza, di pulizia, di dedizione a una causa; di senso del dovere e di servizio, di lealtà che seppe infondere a tante generazioni di italiani che certamente si sono fatti uomini, nel senso più autentico del termine, nelle organizzazioni giovanili e nelle competizioni sportive del regime fascista."
RispondiElimina(Gianfranco Fini - 1983 - atti del centenario della nascita di Benito Mussolini)
Dichiarazione fatta da Fini durante un'intervista di Alberto Statera per il quotidiano La Stampa del 30 marzo 1994
RispondiElimina"Mussolini è stato il più grande statista del secolo ... Ci sono fasi in cui la libertà non è tra i valori preminenti".
"Berlusconi può eguagliarlo?" chiedeva Alberto Statera della «Stampa». Risposta: "Berlusconi dovrà pedalare per dimostrare di appartenere alla storia come Mussolini".
"Cercheremo di attualizzare il nostro sogno, dimostrando che nel fascismo ci sono elementi validissimi per la società italiana".
RispondiElimina(Gianfranco Fini, 1987, da "Fini", Kaos).
"Non abbiamo niente da rimproverarci: il movimento da cui traiamo origine è stato sconfitto dal verdetto delle armi, non dalla Storia".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).
"Bisogna dire grazie a Mussolini se nel '22 l'Italia non è diventata comunista".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).
"Il saluto romano non mi scandalizza: in un momento dove tutti fanno a gara ad annacquare la propria identità, o se ne vergognano, c'è chi ne è orgoglioso".
(Gianfranco Fini, 1992, ibidem).
"Mussolini? Un esempio di amore per la propria terra e la propria gente".
(Gianfranco Fini, 1987, da "Gianfranco Fini", Kaos).
"Se Mussolini vincesse oggi, garantirebbe libertà agli italiani. Insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a Mussolini verranno intitolate piazze e monumenti".
(Gianfranco Fini, ottobre 1992, ibidem)
"L'identità che il Msi orgogliosamente rivendica non è tesa a restaurare il regime fascista, bensì a rilanciare quei valori che quel regime teneva ben presenti ed elevò alla massima dignità".
(Gianfranco Fini, novembre 1992, ibidem).
"L'unica colpa di Mussolini è di aver creduto che la guerra sarebbe durata poco. E' partito per correre i cento metri, gli è toccata una maratona. Ha preso una cantonata".
(Gianfranco Fini, 2 luglio 1994)
«Chi non condivide appieno le parole di Gianfranco Fini sull'antifascismo si mette automaticamente fuori da Alleanza Nazionale». Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, in riferimento alla presa di distanza dal discorso pronunciato dal presidente della Camera alla festa di Azione giovani arrivata dal presidente di Ag - Roma, Federico Iadicicco. «Chi dice no - aggiunge Matteoli - evidentemente non condivide il nostro tragitto, politico ma anche culturale, iniziato già al congresso di Fiuggi. Allora, quando qualcuno decise di iniziare una nuova avventura, e anche oggi, chi crede di non voler più seguire la nostra linea, può anche lasciare». Il ministro infine, respinge l'idea che vi siano divisioni interne. «Assolutamente no - afferma - non esistono tra di noi divergenze sul progetto finale da raggiungere».
RispondiEliminaCHI VUOLE VOMITARE PUO' FARLO!!!
Matteoli chi? Quello che ha votato a favore dell'indulto contro la posizione ufficiale del suo Partito? Quindi in AN si può votare l'indulto che ha scarcerato migliaia di delinquenti ma se si tocca l'antifascismo...
RispondiEliminaChe grande senso di liberazione da quando sono uscito da quel partito di yes men...
Comunque anche Giorgia non scherza...
RispondiEliminaRoma, 17 set - ''La Meloni ci dica qual e' la linea di Azione Giovani''. Il presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, Daniele Nahum chiede al Ministro Meloni un chiarimento riguardo la lettera di Federico Iadicicco.
Roma, 17 set - Daniele Nahum, Presidente dell'Unione Giovani Ebrei d'Italia, accoglie positivamente la lettera, pubblicata sul sito di Azione Giovani, dal Ministro delle Politiche Giovanili, Giorgia Meloni sulla polemica suscitata dalle dichiarazioni di esponenti di An in contrapposizione al presidente della Camera, Fini, riguardo il fascismo.
Come diceva Garibaldi "Obbedisco!"