Non si comprende dove finisce la tragedia (la più che sicura
condanna di Berlusconi in cassazione) e dove comincia la farsa (la minaccia
dell’Aventino, poi tre giorni di sciopero dell’attività parlamentare, infine
poche ore di sospensione; una pausa caffè…).
Il tutto all’insegna della lealtà al governo Letta di cui il
PdL è parte autorevole e contemporaneamente maggiore forza di opposizione!
Berlusconi l’abbiamo salutato alla sua “scesa in campo” come
una autentica novità “rivoluzionaria” rispetto al sistema politico ingessato
che avevamo ereditato dal dopo-tangentopoli. Lo abbiamo votato, lo abbiamo
sostenuto e ne abbiamo condiviso un percorso significativo senza per questo
rinunciare mai alle nostre idee, ai nostri valori e alla nostra leale e
coerente facoltà di segnalargli errori e difetti. Purtroppo la pletora di
leccaculi di cui si è nel tempo circondato ha determinato il venir meno di
quella spinta al cambiamento che aveva illuso milioni di italiani e,
probabilmente, anche il declino suo personale oltre a quello del sistema
politico italiano.
Il cavaliere dovrebbe fare non uno ma cento passi indietro.
Liberare il sistema politico italiano dalla cambiale eternamente in scadenza
dell’anomalia berlusconiana. Liberare la magistratura da questa maniacale ossessione
nei suoi confronti; chissà, magari i giudici potrebbero ricominciare ad
occuparsi anche di altro, anche di reati. Insomma Berlusconi potrebbe
dichiarare forfait ad un sistema potentissimo che per vent’anni gli ha impedito
di cambiare il paese, cedere le armi di fronte ad una persecuzione che ormai è
chiara e lampante a tutti gli italiani e lasciare in eredità un ultimo gesto da
statista attento alle esigenze dell’Italia piuttosto che alle sue personali.
E’ vero, così facendo si realizzerebbe il disegno della
sinistra che, con la complicità di certa magistratura, di tutto ha fatto per
eliminare dalla scena elettorale il suo maggiore competitor. Quello che la
sinistra, nelle urne, bene o male l’ha sempre battuta. E’ vero, senza
Berlusconi le prossime elezioni le vince la sinistra. Ma gli italiani non sono
proprio dei fessi: dopo qualche anno di governo dei vari Renzi, Bindi, Epifani
e via dicendo, cambierebbero sicuramente idea, dando finalmente corpo a quel
sistema di alternanza da paese normale. Sempre che, ovviamente, dal
centro-destra si sia stati in grado nel frattempo di far emergere una nuova
leadership. Magari ci vorrà un po’ più di qualche anno, forse qualche decennio…
Certo, bisogna avere la pazienza e la consapevolezza di non
lavorare per sé stessi, ma per i nostri figli, forse per i nostri nipoti,
sempre che la globalizzazione, i flussi migratori, il nuovo ordine mondiale ci
lascino ancora una parvenza di autodeterminazione della nostra politica.
Ma per chi ha aspettato dal 25 luglio del 1943 al primo
esecutivo Berlusconi del 1994 di rivedere dei fascisti al governo, qualche anno
in più o in meno cosa volete che sia?

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