02 marzo 2012

A questi congressi manca un quid.


Solo due settimane fa parlavamo dell’idea di Berlusconi di non presentare il simbolo del PdL alle prossime amministrative. Un’ipotesi poi rientrata e che divise il maggior partito del centrodestra in due: da una parte quelli che tirarono un sospiro di sollievo, dall’altra quelli che la ritennero una fregatura. Oggi il Cavaliere, con un colpo d’acceleratore, ritorna sulla strada della Grande Coalizione a sostegno, dopo il 2013, di un esecutivo guidato da Monti.
E’ il de profundis per il Popolo della Libertà. Una prece.
Sarebbe, per la verità, anche la fine del bipolarismo, del sistema dell’alternanza e di svariati altri tecnicismi con i quali si è cercato, negli ultimi diciassette anni, di far diventare l’Italia una democrazia compiuta.
Poche settimane fa si parlava di Alfano come del successore designato, oggi scopriamo che, a detta dello stesso designatore, gli mancherebbe un “quid”.
Si,daccordo, probabilmente tra qualche giorno questa trovata verrà smentita o rimpiazzata da qualche altra, ma in realtà non occorre affatto che la Grande Coalizione si realizzi per sancire la definitiva, irrimediabile inutilità del PdL. E’ stato più che sufficiente che Berlusconi riaffermasse la sua concezione “padronale” del partito- azienda che ha fondato, per vanificare ogni barlume di dibattito interno. Anche di quello che sarebbe stato lecito aspettarsi dai congressi provinciali. I primi e verosimilmente gli ultimi.
A questo punto cosa aspettarsi? Cosa chiedere, per esempio, a Mazzoni e Innaco? Certo non che abbiano il coraggio di mandare tutto a monte. Di non avallare questo patetico simulacro di democrazia interna. Sarebbe probabilmente chiedere troppo. Il coraggio, diceva Don Abbondio, uno mica se lo può dare!
Ma almeno di non prendere in giro iscritti, simpatizzanti ed elettori ai quali ormai è ben chiaro che tutte le strategie congressuali, le scaramucce verbali, i comunicati di questa o quella fazione, altro non servono che ad agevolare gli “avanzamenti di carriera” al servizio del solito datore di lavoro.


12 commenti:

  1. Gia' oggi il Berlusca " padrone" ha cambiato idea ripropone Alfano come candidato " principe" . Come di vede se non e' padrone e' monarca! Per i sudditi solo silenzio ed ubbidire.

    RispondiElimina
  2. I servi che hanno indossato la livrea di Arcore e ora anche quella di Wall Street, hanno esattamente quello che si meritano.

    RispondiElimina
  3. Il popolo vinca dell' oro il signor il domani appartiene a Noi

    RispondiElimina
  4. Al netto della polemica e delle differenze d'opinione e non solo, vogliamo fare i complimenti all'accoppiata Innaco-Banchelli per il brillante risultato conseguito nel primo (...) congresso provinciale del PdL.
    Se quello fosse un partito destinato a durare e se la democrazia dei numeri interni non fosse un concetto così alieno alla mentalità di Berlusconi, potremmo considerarlo quasi una vittoria.
    Temiamo invece che la loro sia stata e continuerà a essere una lotta contro i mulini a vento.
    E oggi, a Prato, Don Chisciotte porta male...

    RispondiElimina
  5. Complimentiamoci pure, cosa migliore sarebbe stata se il Banchelli con più coraggio avesse continuato la "lotta" da solo, dando così alla sconfitta, annunciata, il sapore e la certezza di essere qualcuno all'interno del PdL. Ora è il secondo degli sconfitti. Che brutta fine!

    RispondiElimina
  6. Cari amici, non so se a qualcuno di voi sta più a cuore la disfatta del centro destra, PDL in primis, o la Città.
    Ringrazio il Cerchio che meglio di tutti ha compreso alla fine dei giochi il tentativo mio e di Francesco.
    Il PDL è un partito finito, non sono io a dirlo, ma gli stessi vertici negli interventi fatti al tristissimo congresso pratese, e non solo, e quindi avrete capito che non era una corsa a "essere qualcuno" all'interno del PDL, ma altro...
    La mia e di Francesco era e sarà una lotta a tenere i fari accessi su qualche losco individuo che pensa alla politica in stile moderno, FARE AFFARI.
    Sapevamo già che anche avessimo vinto sarebbe stato quasi impossibile scardinare alcuni Poteri, al massimo li avremmo messi in difficoltà. Abbiamo perso, con Onore sicuramente. Solo di apparato dall'altra parte erano un centinaio (perso per circa 180 voti). Ma, per essere ripetitivo, come fa capire il cerchio, perdere bene non serve in un partito contenitore, e questo è un problema, non per me e Francesco, ma per la Città e per la politica in generale.
    Se questo Blog vorrà insieme a tutti coloro che vi scrivono, potremo quantomeno cercare di tutelare alcuni interessi dei pratesi, perlomeno parlandone, perchè qui non esiste censura, non esiste interpretazione, non c'è abilità o potere di giornalista che tenga!
    Il PDL è Finito la Città ancora no.

    Gianbanc

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gianluca, forse è giunta l'ora che tu decida cosa fare della tua vita politica. Se affermi ripetutamente che il PdL è finito, non hai una vaga sensazione di stare a perdere il tuo tempo? O comunque di stare nel posto sbagliato? Non so, sinceramente, se ho davvero capito "alla fine dei giochi" il tentativo tuo e di Francesco, in realtà la critica che avevo mosso al momento del ritiro della tua candidatura rimane , per quanto mi riguarda, in tutta la sua validità. Si può legittimamente stare nella palude per cercare di bonificarla, ma non lamentandosi a ogni pie' sospinto di quanto siano fastidiose le zanzare...
      Fortunatamente la tua attività politica rientra ancora nella categoria del "diletto", non trai da essa il tuo sostentamento e non credo tu la faccia con prescrizione medica. Un consiglio non richiesto? Smettila di soffrire. Ci sono tanti altri modi di rendersi socialmente utili, e noi del Cerchio credo che ne siamo una modestissima dimostrazione. Questo blog come ben sai è a disposizione di tutti quelli che hanno qualcosa da dire. Sai, siamo inguaribilmente convinti che le idee siano una straordinaria medicina...

      Elimina
    2. Credo nelle idee che diventano azioni.
      Ezra Pound

      Elimina
  7. Tutta questa concordia, questa coesione, questa stima reciproca, diremmo quasi questo affetto, ci fanno commuovere...

    “Non ho partecipato a nessuna rissa; ho solo portato avanti le mie giuste ragioni per poter svolgere una legittima riunione in una stanza che per il resto della giornata, con cartello alla porta e 1.200 persone che vi sono passate davanti, è servita a consegnare le tessere a chi non le aveva ancora ricevute per posta”. Così Antonio Rancati ricostruisce gli attimi di tensione con Fulvio Ponzuoli a proposito dell’uso di una stanza dell’Hotel Datini durante i lavori del congresso provinciale del Pdl di sabato scorso. “Posso assicurare che non siamo venuti alle mani. Lui ha provato a mettermele in viso – afferma Rancati – Voleva sgomberare una stanza in cui stavamo svolgendo una riunione richiestaci dal presidente stesso del congresso. Se anche fosse stata sua, tra persone mature e civili bastava che lo facesse presente. Non ho accettato questa disposizione squadrista e alla fine ho avuto ragione perché abbiamo potuto tranquillamente finire la riunione” – conclude Rancati.

    RispondiElimina
  8. Suggerirei la lettura di "Notizie di Prato" per capire dove si è andati a parare.
    http://www.notiziediprato.it/2012/03/prima-riunione-del-nuovo-coordinamento-pdl-innaco-tende-la-mano-a-mazzoni-gestione-unitaria-2/

    RispondiElimina
  9. Francesco Innaco, Gianluca Banchelli e i membri eletti nella lista collegata alla loro mozione congressuale fanno il punto della situazione, tendendo la mano al coordinatore Riccardo Mazzoni per una gestione unitaria del partito.
    «Ci rendiamo disponibili – si legge in una nota – a determinare una gestione unitaria del partito, senza che con questo si debba intendere annullare o ridurre le posizioni di metodo e di merito politico da noi espresse in sede congressuale. Da parte nostra, ancor peggio sarebbe cristallizzare o addirittura acuire ulteriormente divisioni interne che i cittadini non capirebbero».
    «Siamo convinti – prosegue la nota – che il coordinatore onorevole Mazzoni e il vicario Giugni – con il senso di responsabilità che li contraddistingue – faranno propria questa istanza determinando nel coordinamento un percorso di sintesi che tenga conto delle ragioni di tutti, nel rispetto reciproco, in modo da poter dar nuovo vigore all’azione di governo del sindaco e della giunta a partire dalle delicate scelte che, con il bilancio 2012, si imporranno al Comune in tema di politiche fiscali e revisione della spesa a partire dall’introduzione dell’Imu. Solo con una maggioranza coesa ed un Pdl unito si potranno affrontare tali ed altre importanti questioni con il dovuto grado di serenità e responsabilità».
    Alla faccia delle contrapposizioni pre-congressuali?
    Devo dare ragione a chi definiva il Banchelli un "misero" politico , senza "palle" solo in cerca di una visibilità sia all'interno che all'esterno del PDL. L'importante è stare sempre a galla, cosa che riesce soltanto agli..... "stronzi"!

    RispondiElimina
  10. Patrizio Giugni21 marzo, 2012 09:07

    Si può non condividere e criticare le posizioni di alcuni politici all' interno del PDL pratese, ma non e' costume del Cerchio accettare offese nei confronti di nessuno. Invito tutti ed in particolar modo l' " amica" Giovanna D ha rivedere i propri sentimenti nei confronti di idee e comportamenti non condivisi.

    RispondiElimina