12 gennaio 2011

Fiat voluntas tua.


A Mirafiori si prepara il referendum tra i lavoratori per ratificare o meno l'accordo sulle condizioni capestro di Marchionne per il prosieguo della produzione auto in Italia. La classe politica nostrana, incapace di governare alcunché, figuriamoci le grandi sfide della globalizzazione, si limita a balbettare sull'evidente arretramento dei diritti dei lavoratori, rifugiandosi, al più, nella sempre rassicurante accusa: metodi da regime fascista!
Agli operai che con il diktat della Fiat perderanno, tra l'altro, la pausa pranzo, vorremmo far conoscere questo telegramma, inviato il 16 luglio del 1937 al prefetto di Torino da Benito Mussolini, che se non ricordiamo male era il più fascista di tutti...

"Comunichi al senatore Agnelli che nei nuovi stabilimenti Fiat devono esserci comodi e decorosi refettori per gli operai. Gli dica che l'operaio che mangia in fretta e furia vicino alla macchina, non è di questo tempo fascista. Aggiunga che l'uomo non è una macchina adibita ad un'altra macchina."

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