Questo potrebbe essere un tema interessante per un dibattito se qualche addetto ai lavori si prendesse la briga di organizzarlo. Certo, non deve essere facile per tutti coloro impegnati nell'alacre e sotterraneo spoil system susseguente alla vittoria di Cenni trovare un po' di tempo per parlare di queste bazzecole, ma noi ci proviamo. Consapevoli che termini come destra e sinistra in questa Italia bipolare e tendente al bipartitico trovano difficile collocazione e spesso provocano moti di sdegno nei politologi più raffinati. Ma ciò, bisogna ammettere, lo si deve principalmente a Berlusconi e alla sua "discesa in campo". Un generale "rimescolamento di carte" che ha coinvolto uomini e valori di riferimento, in un quadro dove gli uni e gli altri si sono alternati, compenetrati e confusi. Una vera e propria osmosi che agita costantemente le acque nei due schieramenti e a causa della quale, alla fine, molti soggetti appaiono, onestamente, nella "casella sbagliata".
Per rimanere nell'ambito del nostro microcosmo pratese, non possono non saltare agli occhi alcune situazioni al limite del comico. Alberto Magnolfi, ex vice-sindaco di una giunta PCI-PSI in epoca pre-tangentopoli che in era berlusconiana approda alla presidenza del gruppo regionale del PdL. Una posizione di grande prestigio e di vera e propria leadership della destra locale. Dall'altra parte Antonello Giacomelli che, dai banchi del consiglio, di quella giunta fu acerrimo oppositore. Un democristiano doc, un po' baciapile, parecchio anticomunista. Oggi, deputato PD, è considerato il vero e proprio deus-ex-machina di quello che rimane del vecchio PCI.
Solo due esempi dei tanti che potremmo fare per chiederci e chiedere: e i valori? Possibile che siano così universali da poterseli tranquillamente portare al seguito come valigie? O forse ormai destra e sinistra sono esattamente la stessa cosa e si combattono solo per la gestione del potere? O più semplicemente non esistono più valori che appartengano alla categoria della politica?
Si, daccordo, tutti esercizi di accademia che lasciano il tempo che trovano. Tempo perso. Ma, insomma, tra un rimpasto di giunta, una presidenza e un consiglio d'amministrazione...
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