
Credo che domenica prossima, dopo qualche anno, tornerò a votare.
Intendiamoci: la cosa non mi procura nessun brivido di piacere ne tanto meno la sensazione di andare a compiere, da bravo cittadino, un atto di alto senso civico.
Tornerò a votare perché ho visto emergere dopo tanti anni qualcosa di nuovo eppur di antico...
E voterò La Destra di Storace, per l'occasione accompagnata da quella fiammettina tricolore che ne imita un'altra, più antica e più bella, che per la prima volta nella storia della repubblica mancherà sulle schede elettorali.
Perché ho rivisto nella emarginazione che sta subendo il partito di Storace, negli attacchi in odore di "arco costituzionale", nel livore razzista contro i suoi rappresentanti, una serie di manovre che il potere (una volta avremmo detto "il regime") sta mettendo in atto e che mi auguro, anche con il mio voto, di poter spezzare.
Perché sono stufo degli appelli al cosiddetto voto utile. Perché se devo impegnare il mio tempo per recarmi al seggio voglio avere il diritto di dare un voto anche inutile. Voglio votare col cuore. E non me ne frega niente se poi vince Veltroni. Sai che differenza col cavaliere! E mi fanno ridere tutti quegli anticomunisti dell'ultima ora che mi guardano come se avessi la peste e mi dicono: "ma così vince la sinistra"! E sai che problema. Cosa rischio? Di ritrovarmi un governo che faccia una maxi-sanatoria per i clandestini e che poi magari dia loro anche il diritto di voto? Come dite? Queste cose le fa il centro-destra? Appunto.
Voterò la Destra perché oggi è la cosa che più mi ricorda quello che fu il Movimento Sociale Italiano. Anche se non è la stessa cosa perché quella fu un'esperienza unica e irripetibile. Che nessuno ci potrà restituire. Soprattutto perché nessuno ci potrà restituire i nostri vent'anni e i nostri sogni.
Ma oggi, di fronte allo spettacolo infame che la casta ci propina tutti i giorni, un ricordo, anche se pallido, è pur sempre qualcosa.
Nei momenti decisivi, quando schierarsi è un dovere, i missini si ritrovano sempre, perchè, come diceva Tolkien, le radici profonde non gelano.
RispondiEliminaLa nostra Fiamma non è stata spenta dal regime, non lo sarà nemmeno da miserabili ambizioni personali di una classe dirigente al di sotto di ogni disprezzo.
E poichè i vecchi hobbit amano le canzoni di tempi lontani riporto una strofa del "canto degli Italiani", il primo inno dell'MSI:
"Noi saremo la fiamma d'Italia
il germoglio di un alba trionfale,
la valanga impetuosa che sale,
Italiani, coraggio, con noi! "
Sì, con coraggio, con Daniela.
Bravo Bellini. Viva la destra e viva la fiamma contro i traditori come Fini e Matteoli.
RispondiEliminaConcordo con quello che ha detto bilbo-baggins, i missini devono ritrovare le loro radici. Però che c'entra la Santanchè con il movimento sociale?
RispondiEliminaCarissimi è deciso, darò un voto diverso per camera e senato. Pdl e La Destra. Certamente poco vi interessa, ma credo sia giusto in questo momento ricordare che anche il voto disgiunto è un voto utile. Forse anche più di quello che si crede. Io ho creduto di far bene nel seguire le ragioni della nazione da una parte e quelle del cuore dall'altra.
RispondiEliminaP.s.
In merito ad Azione Giovani, con tristezza devo dire che GODO, nel vedere la fine ignobile dei molti che hanno illuso centinaia di giovani con un sogno in cui non credevano. Lontano è quel movimento dagli altri che sono stati citati da faber
Pedro.
Amici..........le ragioni del cuore hanno vinto!
RispondiEliminaNiente voto disgiunto, solo destra.
Pedro