02 ottobre 2006

Fatti, non parole.

Manifestare contro la legge finanziaria del governo Prodi, non solo con le solite esternazioni, ma con fatti concreti. Concretezza su cui si deve riconoscere non solo tutto il popolo di destra, ma anche tutti quelli che avevano preso sul serio il “nuovo governo” prodiano.
Lo scopo è semplice: far capire alla sinistra di Governo che i cittadini non sono disposti ad assecondare supinamente le nuove stangate, anche se presentate in forme ”illuminate”. La finanziaria che colpisce indistintamente “poveri e ricchi” deve essere modificata.
Dobbiamo prepararci a scendere in piazza per sostenere, ancora una volta, lo stato sociale di tutti i cittadini.
Il messaggio ai nostri politici deve essere chiaro: no a nuove e vecchie tasse. Insomma, tutti in piazza per dire basta con le stangate del professor “mortadella” e di tutti i suoi complici del centrosinistra.
Manifestare contro il “rapinatore Prodi” deve essere il tema portante della protesta.
Usiamo, senza paura, espressioni forti e chiare.
Il compito deve essere quello di non tradire elettori e cittadini che hanno voglia di fare una vera e sana battaglia politica in difesa dei propri ed altrui interessi.
L’obbiettivo può sembrare arduo, ma è anche da questo che si misura la vera forza del centro destra.

Patrizio Giugni

4 commenti:

  1. Non è più tempo di tenere il piede in due staffe, bisogna scegliere.
    Trovo sacrosanto, legittimo e pieno di significato organizzare una manifestazione contro il governo Prodi.
    In un momento come questo non è accettabile che qualcuno del centro-destra ritenga di dire no alla manifestazione contro la stangata decisa dal Presidente del Consiglio.
    Dobbiamo dimostrare che ogni cittadino, purché sano di mente, non può non essere contro a chi ha costruito la propria vittoria elettorale con promesse che non mantiene.
    Manifestare deve voler esprimere, perché sia palese a tutti, la propria indignazione, la propria rabbia, il proprio malcontento nei confronti di una politica fiscale iniqua ed antisociale.
    E’ giunta l’ora che la piazza ritorni ad essere uno dei punti focali della destra, che deve saper “sfruttare” questo momento di forte emotività, per mostrarsi decisa e dura di fronte agli elettori, riappropriandosi di quella “piazza”, lasciata per viltà e falso senso del “governo”, nelle mani delle sinistre e delle“marce per la pace”.
    La manifestazione, per essere credibile, non deve apparire “ammantata” di un’inutile e stucchevole retorica all’insegna delle parole di sempre e di una falsa unità tra tutte le forze contrarie al governo di centro-sinistra, deve essere, pensata, in realtà, per offrire e riaffermare la politica nazionale del centro-destra, che ha sostenuto e sostiene una ragionevole giustizia sociale nei confronti di tutte le categorie produttive della nazione.
    La vera fermezza, il vero coraggio sta oggi nel perseverare, nonostante i tentativi di criminalizzazione della sinistra che, paradossalmente, investono il movimento di opposizione, in una atteggiamento di netto rifiuto d’ogni dialogo, onde evitare di essere trascinati nella condivisione del danno economico perpetrato nei confronti delle famiglie italiane.
    Lasciamoli soli ad attuare la “stangata”, camminiamo con chi ravvisa nella lotta al “connubio catto-comunista” del governo Prodi un modo di procedere indissolubile.
    E’ nostro inderogabile compito dare all’Italia, intera, una politica economica forte, giusta, imparziale
    e solidale da contrapporre a “finanziarie sinistroide” di “lacrime e sangue”.

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  2. A proposito della classe dirigente di A.N. :
    Diceva un famoso biologo: "Nel cervello ci sono circa 12 miliardi di cellule, ma c'e' tanta disoccupazione..."

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  3. Caro patrizio, ho deciso, di seguire il tuo "verbo".
    Sto organizzando una manifestazione regionale a Lucca per il 24 novembre, per allora le cose saranno più chiare, ma quel che conta, come giustamente asserisci, è quello di riappropiarsi delle piazze!

    G.B.

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  4. Noi paghiamo gli errori del Governo precedente ne più ne meno.
    Se la Destra avesse avuto il coraggio di comportarsi da Destra forse ha quest'ora era ancora al Governo.
    Il vero probblema, è ma se cade Prodi che ci mettiamo Berlusconi.. per la mor di Dio.

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